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A review by chamyl
La ballata di Adam Henry by Ian McEwan
3.0
Ci sono personaggi di libri con cui davvero non hai nulla in comune. E non c'è niente da fare. Per quanto ti possano interessare, la storia non trova appigli su di te.
Forse è questo che è successo con La Ballata di Adam Henry. Un romanzo emotivamente intenso, ma un po' sommesso, sottotono.
La storia segue la vita interiore di una giudice, Fiona, nel momento in cui il marito la lascia per una più giovane. Come la stessa Fiona commenta: niente di più squallido e privo di originalità.
Tanto più che, fin dall'inizio, sa benissimo che arrivati alla loro età è poco probabile che la loro storia finisca così. Dopo tanti anni insieme, avendo progettato insieme la vecchiaia, Fiona sembra fin dall'inizio arresa. L'inevitabile, riprendersi il marito fedigrago, deve comunque accadere. L'umiliazione sarà subita senza possibilità di contrattaccare in modo significativo. E' comunque meno peggio far rientrare in casa il traditore che passare il resto della vita da sola. Senza figli, con pochi amici, un lavoro schiacciante (fino alla pensione, e poi il vuoto?).
Però, a distrarla dal baratro, arriva Adam. Un testimone di Geova diciassettenne sensibile e intelligente. A Fiona viene affidato il compito di decidere se imporgli o meno le cure mediche. Per capire bene la situazione decide di andarlo ad incontrare in ospedale.
E' su quel ragazzo così ingenuo e determinato, un po' perduto e un po' testardo, che si concentrano i suoi pensieri. Meglio pensare al ragazzo che rischia la morte che al marito idiota.
Dicevo, una storia che anche se ben scritta e portata avanti, semplicemente, non trova appigli.
(Note to self: week 21 of the 2015 reading challenge: a book your mom or dad loves.)
Forse è questo che è successo con La Ballata di Adam Henry. Un romanzo emotivamente intenso, ma un po' sommesso, sottotono.
La storia segue la vita interiore di una giudice, Fiona, nel momento in cui il marito la lascia per una più giovane. Come la stessa Fiona commenta: niente di più squallido e privo di originalità.
Tanto più che, fin dall'inizio, sa benissimo che arrivati alla loro età è poco probabile che la loro storia finisca così. Dopo tanti anni insieme, avendo progettato insieme la vecchiaia, Fiona sembra fin dall'inizio arresa. L'inevitabile, riprendersi il marito fedigrago, deve comunque accadere. L'umiliazione sarà subita senza possibilità di contrattaccare in modo significativo. E' comunque meno peggio far rientrare in casa il traditore che passare il resto della vita da sola. Senza figli, con pochi amici, un lavoro schiacciante (fino alla pensione, e poi il vuoto?).
Però, a distrarla dal baratro, arriva Adam. Un testimone di Geova diciassettenne sensibile e intelligente. A Fiona viene affidato il compito di decidere se imporgli o meno le cure mediche. Per capire bene la situazione decide di andarlo ad incontrare in ospedale.
E' su quel ragazzo così ingenuo e determinato, un po' perduto e un po' testardo, che si concentrano i suoi pensieri. Meglio pensare al ragazzo che rischia la morte che al marito idiota.
Dicevo, una storia che anche se ben scritta e portata avanti, semplicemente, non trova appigli.
(Note to self: week 21 of the 2015 reading challenge: a book your mom or dad loves.)