A review by dajna
L'inverno dei Leoni by Stefania Auci

4.0

Ignazio Florio jr è uno str*nzo!

Prima le cose belle: Ninni Bruschetta è stato un lettore eccellente, credo che 1/3 della bellezza della storia sia la dovuto ai suoi toni di voce.

In questo secondo capitolo le figure importanti sono le donne e il cambiamento della società, a cui i Florio maschi non sanno adattarsi. Storia già sentita: il nonno crea l'azienda, il padre la manda avanti, il figlio la rovina.
Qualcuno poi mi spieghi perchè Franca ha dovuto sacrificare tutto, compresi i gioielli e gli oggetti con un valore sentimentale, ma non risulta che la/le amante/i di Ignazio abbiano dovuto resituire mezzo carato. Lo so che ai tempi non si usava, ma avrebbe dovuto buttare le convenzioni alle ortiche e farsi un giro con (su) D'Annunzio, almeno si sarebbe svagata un po'.

Superata la parte emotiva del romanzo, andiamo a quella storica. Il passaggio da 800 a 900 scorre veloce, tra feste e viaggi, matrimoni e balli, tecnologia, arte, politica... l'Italia unita e le differenze nord-sud , la guerra, il fascismo... Non riuscivo a interrompermi.

Troppo lirico invece il finale, ed intendo proprio le ultime righe, quelle in cui a Ignazio viene, in un certo senso, riassegnata l'importanza di un cognome che ha rovinato. Non si meritava questa speranza, dato il suo egoismo costante.