A review by fr_eddie
Il suggeritore by Donato Carrisi

adventurous dark tense fast-paced
  • Plot- or character-driven? Plot
  • Strong character development? No
  • Loveable characters? No
  • Diverse cast of characters? No
  • Flaws of characters a main focus? Yes

2.5

Un registratore che funziona dopo aver passato ventotto anni in una bara con un cadavere, una suora medium telepatica, due persone che scompaiono per mesi ma nessuno si fa due domande. Aggiungendo come la polizia non serva a niente e non risolva neanche il caso, questo è davvero un thriller fenomenale.

Libro scorrevole e con una premessa interessante, con un serial killer che rivela crimini compiuti da altre persone. Peccato che, arrivati alla fine della storia, non sia spiegato come il serial killer fosse a conoscenza di questi crimini, quando avesse conosciuto questi altri malviventi, perché avesse deciso di tradirli, e non si sa neanche chi sia questo assassino. 
Quando si legge un poliziesco, credo che l'ultima cosa che si speri sia che la polizia sia inutile, ma a quanto pare Donato aveva un'idea diversa.

La squadra di polizia che investiga questi delitti è quella che ti aspetteresti:
Stern, che mangia mentine al posto di fumare e ha una moglie e basta è finito il suo personaggio;
Boris, che ci prova con Mila appena arriva e basta è finito il suo personaggio;
Sarah Rosa, l'unica altra poliziotta donna, quindi ovviamente quando arriva Mila la tratta male e fa la cattivona. Il fatto che abbia una motivazione “valida” per agire in questa maniera non mi interessa, perché la cosa che noto è che l'unico altro personaggio femminile che dovrebbe essere importante ha come caratterizzazione comportarsi male con la protagonista. Donato sarebbe un perfetto scrittore di romanzi YA
Goran, che dovrebbe essere un criminologo super badass ma a quanto pare il suo nemico più grande è un audio registrato. Immagino che in scuola di polizia non ti insegnino a resistere ai messaggi subliminali 
Mila, la protagonista, dark, senza empatia, autolesionista, ma soprattutto egoista e idiota. Per tutte le volte in cui decide di affrontare il pericolo da sola, senza aspettare i rinforzi e senza avvertire nessuno su dove sta andando, accettando bevande che non sa come sono state preparate, facendo scappare le persone che la stanno inseguendo senza capire la loro identità e senza fermarle, ti chiedi come abbia fatto a superare l'addestramento in accademia. 

Libro che si basa molto sulle coincidenze («C'é un puntino rosso sui polpastrelli di entrambi gli indici...Sono sorelle di sangue» …perché due bambine che si fanno la bua sul ditino è troppo poco probabile), quando non inganna volutamente il lettore in modo tale da non fargli capire il plot twist o non dà abbastanza informazioni così che il lettore possa capire chi sia davvero il colpevole, perché è così che si scrivono i thriller, no? 

Donato ha una narrazione molto fluida, peccato che certe volte scriva stupidaggini (ah, certo, una suora medium telepatica, l'elemento fondamentale di un poliziesco), cose razziste (“Aveva capelli ispidi e stranissimi occhi a mandorla.
«Ah, Chang», lo accolse Roche” …non solo Chang non è il suo nome, non è neanche asiatico), o strani paragrafi sulla bellezza femminile, sia per quanto riguarda donne innocenti o bambine morte ("E gli tornò in mente ciò che aveva notato vedendo per la prima volta la donna: Veronica non era bella, probabilmente non lo era mai stata. Una femminilità mediocre, priva di pathos. Invece Alexander Bermann era un bell'uomo. Occhi cerulei, il sorriso sicuro di chi sa di poter esercitare un certo fascino. Al criminologo risultava difficile credere che gli ci fossero volute tante insistenze per convincerla a unirsi in matrimonio”

"Debby era una bambina che nascondeva in sé i tratti di una bellissima donna, osservò Mila. I suoi coetanei se ne sarebbero accorti troppo tardi, pentendosi di non aver intravisto prima il cigno nascosto in quello sperduto anatroccolo”

"Fra poco avrebbe varcato la soglia della pubertà, il suo corpo avrebbe rivelato morbidezze inaspettate e i ragazzi si sarebbero accorti finalmente di lei”). Per non parlare di come l'unico personaggio apertamente omosessuale sia così perché la madre pagava persone per andare a letto con lui. Come se l'omosessualità fosse qualche malattia perversa creata da madri iperprotettive. Ew.

Lo consiglierei? No, perché è veramente un thriller ridicolo. Almeno è molto scorrevole e assurdo, quindi non annoia.



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