A review by ilarkive
Demian, by Hermann Hesse

4.0

Demian, o - come mi piace definirlo - Il Manifesto della filosofia nietzschiana è sostanzialmente un piccolo ma ricco saggio nella forma di romanzo; questo perché, a ben vedere, nell'opera non è tanto centrale il protagonista e le sue vicissitudini quanto il viaggio archetipico, universale, specifico (nel senso che è una costante della specie) verso la maturità. Viaggio che passa attraverso il collidere dell'apollineo (tutto ciò che è "chiaro", armonico e, nella storia, socialmente accettato) e del dionisiaco (ovvero ciò che è "oscuro" e quindi proibito, come la sessualità), attraverso la scoperta di quest'ultimo in tutto il suo fascino prorompente e corrosivo ma allo stesso tempo formativo, attraverso il nichilismo e la volontà di potenza, fino ad arrivare all'orizzonte ultimo, un "nuovo mondo" in cui il superomismo si affermi sulle morali stantie e sulle tradizioni paralizzanti. Herman Hesse fa propria la filosofia di Nietzsche, celebrandola apertamente in più punti ma somministrandole quel carattere aristocratico ed estetico tanto caro, ad esempio, al nostro connazionale d'Annunzio.
Si tratta indubbiamente di una lettura interessante e di una prosa sublime e di qualità, ma è un'opera rispetto la quale è necessario tenersi a debita distanza critica per non eccedere in quelle pretese vitalistiche ed elitarie che, quando si parla di Nietzsche, sono sempre dietro l'angolo.