A review by katybooklover
Le sarte di Auschwitz by Lucy Adlington

5.0

Lucy Adlington ci mostra una nuova sfumatura riguardante uno dei periodi più bui della nostra storia.
Venticinque giovani detenute nel campo di concentramento di Auschwitz-Birkenau, principalmente donne e ragazze ebree, furono scelte per disegnare, tagliare e cucire splendidi capi di abbigliamento per le donne dell’élite nazista, in un Laboratorio di alta sartoria fondato da Hedwig Höss, moglie di Rudolf l'ufficiale delle SS al comando nel campo di concentramento.

Le sarte di Auschwitz racconta una storia intensa, commovente, toccante e, soprattutto, vera. L’autrice ha fatto un lavoro di documentazione straordinario, mostrandoci come la vita di venticinque donne, tra cui Irene, Renée, Bracha, Katka, Hunya, Mimi, Manci, Marta, Olga, Alida, Marilou, Lulu, Baba, Boriška si intrecci, creando una rete di supporto sorprendente, qualcosa capace di andare ben oltre l’orrore della guerra. Donne che sono sopravvissute all’orrore dell’Olocausto, grazie al loro talento come sarte. Donne che sono state spogliate dei loro averi, private della loro identità, diventando un insieme di numeri, ma che non si sono lasciate schiacciare dall’inferno che le circondava.
Donne sopravvissute grazie al linguaggio della moda e all’importanza che essa ha avuto in un periodo così oscuro da essere completamente fuori controllo.

Sono molto contenta di aver letto Le sarte di Auschwitz non solo perché mi ha permesso di conoscere un aspetto dei campi di concentramento che non conoscevo – sebbene sapessi che tutti i deportati che erano utili al Terzo Reich avessero molte più possibilità di uscire vivi da quell’inferno – ma anche perché con il suo libro Lucy Adlington contribuisce a tenere viva una memoria che non possiamo permetterci di dimenticare mai.