Reviews

Johnny Got His Gun by Dalton Trumbo

gunslinger's review

Go to review page

challenging dark emotional sad slow-paced
  • Plot- or character-driven? Character
  • Strong character development? No
  • Loveable characters? No
  • Diverse cast of characters? No
  • Flaws of characters a main focus? Yes

2.0

Reads like an old man bambling. Also could've been a third of the pages

deeptipillai's review

Go to review page

5.0

Wow!!!

dcbev's review against another edition

Go to review page

5.0

This is an extraordinary book. Whenever men are fighting wars this book should be known and read and reread.

andrewjmorgan's review

Go to review page

4.0

A truly terrible situation to find yourself in.

The wild stream of consciousness stuff when he’s in the hospital is great and powerful and weirdly funny.

random16's review

Go to review page

dark emotional reflective sad tense slow-paced
  • Plot- or character-driven? A mix
  • Strong character development? It's complicated
  • Loveable characters? Yes
  • Diverse cast of characters? No
  • Flaws of characters a main focus? It's complicated

5.0

theredqueenlinnea's review

Go to review page

dark emotional informative sad tense fast-paced
  • Plot- or character-driven? A mix
  • Strong character development? It's complicated
  • Loveable characters? Yes
  • Diverse cast of characters? No
  • Flaws of characters a main focus? No

4.0

aangelareads's review against another edition

Go to review page

5.0

This is a really important book. A scathing anti-war novel that will haunt me forever. A good book to read for the current state of the world today even though it was written in 1939 originally.

arthur_98's review

Go to review page

challenging dark emotional sad tense slow-paced
  • Plot- or character-driven? Character
  • Strong character development? Yes
  • Loveable characters? It's complicated
  • Diverse cast of characters? No
  • Flaws of characters a main focus? It's complicated

4.5

Good lots of yapping which I liked 
Ending was incredibly boring and repetitive

queenkoko's review against another edition

Go to review page

3.0

This was a tough read for me. The book was extremely dry and I found myself not caring about the main character. The story takes place in the 1930's and we are supposed to believe that in the 1930's a person can survive a blast from a shell and be living torso basically. The only person with a brain was the new nurse towards the end of the novel who seemed to care about Joe.

War is bad, but this book was horrible.

1 star gone for being dull.

1 star gone for the slut-shaming of Ruby. I know it was the 1930's but still.

Edited to add that I read this with Josh and he hated it more than I did!

kelanth's review against another edition

Go to review page

2.0

E Johnny prese il fucile è un romanzo dello scrittore statunitense Dalton Trumbo del 1939. Questo libro è un'atroce requisitoria contro la guerra, un grido di pietà ed indignazione, un attacco alla scienza e all'esercito, ed infine anche un'interrogazione sull'esistenza di Dio. Venne realizzato anche un film nel 1971 scritto e diretto dallo stesso Trumbo, vincitore del Grand Prix Speciale della Giuria al 24º Festival di Cannes.

Antifascista e soprattutto antimilitarista, Trumbo scrive questo libro simbolo del pacifismo e contro ogni tipo di guerra nel 1938, ispirandosi ad un fatto realmente accaduto. Il libro uscì nel 1939, quando ormai gli americani stavano per intervenire nel secondo conflitto mondiale, ma dopo l'episodio di Pearl Harbour fu ritirato dalle librerie ed occultato ai più. Fin dal momento della sua pubblicazione è stato strumentalizzato da entrambi gli schieramenti politici, criticato, e addirittura deriso. Persino in Italia, fino a qualche anno fa, recuperare una copia di questo libro poteva essere molto, molto difficile.

Colpito da una cannonata nell'ultimo giorno della prima guerra mondiale del 1914-18, Joe Bohnam soldato americano diciannovenne, perde gambe, braccia e parte del viso: cioè vista, olfatto, udito e parola, diventando un troncone di carne pensante. Ricoverato in un ospedale militare e mantenuto in vita da macchinari che lo alimentano e gli permettono di respirare, Johnny prenderà lentamente coscienza della propria condizione. Mente imprigionata in un corpo che ormai non ha più nulla di umano, ripercorrerà alcuni dei momenti più intensi del suo passato (pregne di "vita idealizzata" in puro stile "casa nella prateria"), fino alla conquista, ma che sarà del tutto amara, della comunicazione con il prossimo.

Il fulcro del romanzo poggia essenzialmente sulla requisitoria contro la guerra e contro la propaganda governativa che costringe uomini e ragazzi ad andare verso la morte per dei concetti del tutto vani secondo Trumbo, di parole idealizzate come "onore" e "libertà"; queste sono le parti in cui il ritmo procede molto lentamente e i concetti si avvitano su se stessi, ripetendosi più e più volte, diventando per il lettore parole ridondanti che fanno perdere "potenza" ai concetti che si vogliono trasmettere.

Le parti più toccanti e meglio riuscite sono quelle in cui l'autore cerca di far entrare il lettore nella condizione estrema di vita di Johnny parlando di solitudine, di isolamento, del bisogno di comunicare e di avere un contatto umano con il prossimo, di sentirsi lui stesso ancora umano. Non mi trova d'accordo con gli altri lettori il concetto della voglia di vivere estrema del protagonista, anzi io ho ravvisato esattamente il contrario.

Per concludere, questo libro è sicuramente uno dei maggiori esempi di manifesti antimilitaristi esistenti, ma rimane principalmente quello o poco più. La storia, le vicende del protagonista con i suoi pensieri, la sua vita prima e dopo aver indossato l'uniforme, è più un contorno (molto ben presentato) per veicolare le idee dell'autore. Devo ammettere che mi ha deluso un poco e ho trovato migliori altri romanzi che raccontano le tragedie della guerra, vedi Remarque, Stern, Barbusse, Malaparte.