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fallandfox's review against another edition
emotional
informative
reflective
sad
slow-paced
- Plot- or character-driven? Plot
- Strong character development? It's complicated
- Loveable characters? It's complicated
- Diverse cast of characters? No
- Flaws of characters a main focus? Yes
3.0
Torquato Tasso queria compor um épico que representasse toda a Europa e por isso elegeu como tema o que cria interessar a toda a Cristandade: a conquista de Jerusalém na Primeira Cruzada.
Quando encenei o livro, senti uma mistura de cansaço e realização.
Eu não fui com nenhuma expectativa prévia, mas sabendo que muitos o amam e que ele é um clássico literário.
É um livro de poema épico, deixando a sensação de que se está fazendo uma leitura longa e cansativa. A escrita tem um lado desafiador, resolvida no início dos capítulos com um resumo organizado do que ia ser lido.
Essa é uma leitura que vou realizar novamente, sinto que minha nota atual vai mudar depois que eu ganhar mais experiência com algoritmos épicos e sua compreensão.
É um livro de poema épico, deixando a sensação de que se está fazendo uma leitura longa e cansativa. A escrita tem um lado desafiador, resolvida no início dos capítulos com um resumo organizado do que ia ser lido.
Essa é uma leitura que vou realizar novamente, sinto que minha nota atual vai mudar depois que eu ganhar mais experiência com algoritmos épicos e sua compreensão.
Graphic: Violence, Religious bigotry, Murder, and War
bianca_books's review against another edition
3.0
Very long. I think of it as one of the first Italian soap operas.
stip's review against another edition
adventurous
medium-paced
- Plot- or character-driven? A mix
- Strong character development? Yes
- Loveable characters? Yes
- Diverse cast of characters? Yes
- Flaws of characters a main focus? Yes
3.5
lucilfer's review against another edition
adventurous
challenging
tense
fast-paced
- Plot- or character-driven? A mix
- Strong character development? Yes
- Loveable characters? Yes
- Diverse cast of characters? Yes
- Flaws of characters a main focus? No
5.0
_annajackson_'s review against another edition
adventurous
dark
tense
medium-paced
- Plot- or character-driven? Plot
- Strong character development? It's complicated
- Loveable characters? No
- Diverse cast of characters? It's complicated
- Flaws of characters a main focus? Yes
3.5
eric_d_peterson's review against another edition
adventurous
challenging
slow-paced
- Plot- or character-driven? Plot
- Strong character development? No
- Loveable characters? No
- Diverse cast of characters? No
- Flaws of characters a main focus? No
2.5
Renaissance trash that nevertheless inspired a lot of great art.
chiarachefacose's review against another edition
5.0
Altro capolavoro che ho letto esclusivamente perché era parte del programma di un esame.
Superando lo scoglio iniziale della scrittura in ottave - alla quale non è facile abituarsi, a meno che boh non siate tipo nati nel '500 e quindi la vostra idea di narrativa sia fatta di cose scritte in ottave - non è affatto difficile entrare nella trama e trovarcisi proprio avvinti.
Al di là del piacere puro che dà per un letterato (o aspirante tale, come me) il ritrovare tutti i riferimenti celati alla letteratura precedente (orgasmico, per il letterato, appunto, che studia quel che studia solo per queste circostanze), c'è un'elaborazione psicologica dei personaggi che si pone esattamente a metà tra i due generi di letteratura che più hanno lavorato in tal senso, si pone quindi a metà tra la tragedia (greca, che discorsi) e il romanzo del secondo ottocento.
Non c'è un personaggio che non abbia le sue ragioni, non ce n'è uno che non sia in qualche maniera comprensibile per il lettore: ed è una sfida, una sfida che risuona anche a tutti questi secoli di distanza - vogliamo prendere razionalmente le parti di Goffredo e dei suoi crociati oppure lasciarci trascinare a fondo dalla mente conturbante e labirintica degli avversari? Non solo Armida, ma Solimano - il più crudele dei nemici ma anche il più umano - Aladino, i maghi.
E gli amori, gli amori! Le lacrime versate sulle vicende disperate del giovanissimo Tancredi che si vede protagonista del più orribile degli scenari, la vergogna di Rinaldo, che si sente sulla propria pelle.
Non per essere terribilmente banale, ma poi alla fine lo sono un po' sempre: non c'è altro da dire su questo poema se non che la sua grandezza si regge soltanto su quanto si è disposti a farselo scorrere davanti agli occhi come se stessimo guardando un film (perché nel '500 parlavano di vederle a teatro le cose, ma noi abbiamo avuto un aggiornamento al proposito).
Grandioso.
Superando lo scoglio iniziale della scrittura in ottave - alla quale non è facile abituarsi, a meno che boh non siate tipo nati nel '500 e quindi la vostra idea di narrativa sia fatta di cose scritte in ottave - non è affatto difficile entrare nella trama e trovarcisi proprio avvinti.
Al di là del piacere puro che dà per un letterato (o aspirante tale, come me) il ritrovare tutti i riferimenti celati alla letteratura precedente (orgasmico, per il letterato, appunto, che studia quel che studia solo per queste circostanze), c'è un'elaborazione psicologica dei personaggi che si pone esattamente a metà tra i due generi di letteratura che più hanno lavorato in tal senso, si pone quindi a metà tra la tragedia (greca, che discorsi) e il romanzo del secondo ottocento.
Non c'è un personaggio che non abbia le sue ragioni, non ce n'è uno che non sia in qualche maniera comprensibile per il lettore: ed è una sfida, una sfida che risuona anche a tutti questi secoli di distanza - vogliamo prendere razionalmente le parti di Goffredo e dei suoi crociati oppure lasciarci trascinare a fondo dalla mente conturbante e labirintica degli avversari? Non solo Armida, ma Solimano - il più crudele dei nemici ma anche il più umano - Aladino, i maghi.
E gli amori, gli amori! Le lacrime versate sulle vicende disperate del giovanissimo Tancredi che si vede protagonista del più orribile degli scenari, la vergogna di Rinaldo, che si sente sulla propria pelle.
Non per essere terribilmente banale, ma poi alla fine lo sono un po' sempre: non c'è altro da dire su questo poema se non che la sua grandezza si regge soltanto su quanto si è disposti a farselo scorrere davanti agli occhi come se stessimo guardando un film (perché nel '500 parlavano di vederle a teatro le cose, ma noi abbiamo avuto un aggiornamento al proposito).
Grandioso.