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kate_ka's review against another edition
challenging
slow-paced
- Strong character development? It's complicated
- Loveable characters? No
- Diverse cast of characters? Yes
- Flaws of characters a main focus? It's complicated
4.0
Die Perspektive finde ich interessant. Fand es aber dadurch, dass ich eher wie die Tochter bin, sehr schwer, mich mit der Erzählerin zu identifizieren. Glaube, es ist ein Buch, das mir mehr und mehr zeigt, je tiefer ich darüber nachdenke.
Content Warnings
Graphic: Homophobia and Lesbophobia
Moderate: Death, Forced institutionalization, Medical content, and Classism
Minor: Hate crime and Police brutality
claudiatralenuvole's review against another edition
reflective
sad
medium-paced
- Plot- or character-driven? Character
- Strong character development? It's complicated
- Loveable characters? No
- Diverse cast of characters? No
- Flaws of characters a main focus? Yes
3.75
Questa lettura è difficile, non per la scrittura in sé ma per la voce narrante che può risultare sgradevole e irritante.
La protagonista è una madre che non accetta l'omosessualità di sua figlia e la relazione che ormai ha da 7 anni con un'altra donna. Il suo punto di vista è claustrofobico, rabbioso e ignorante.
Nonostante tutto, non sono riuscita a odiare la narratrice fino in fondo, per lo più mi ha fatto pena. È una donna che non capisce cosa provi la figlia e nemmeno ci prova perché nella società in cui è cresciuta non bisogna provare a mettersi nei panni degli altri, bisogna pensare a se stessi e a eccellere a qualsiasi costo.
La protagonista più che odiare sua figlia e le sue "scelte di vita" ha chiaramente il terrore che finisca sola ed emarginata dalla società e lo si vede benissimo dal modo in cui tratta Jen, una paziente della casa di cura dove lavora, che non si è mai sposata né ha avuto figli e quindi viene completamente abbandonata dalla società e trattata dal sistema sanitario come un fardello. Visto che in Corea del Sud il matrimonio omosessuale non è riconosciuto, la narratrice teme palesemente che sua figlia invecchi sola e senza il supporto di nessuno.
Non è assolutamente una scusante per il comportamento e le parole della protagonista, ma quantomeno li rendono comprensibili da un punto di vista psicologico.
Nella sua voce arrabbiata, confusa e tradita io ci ho letto soprattutto il dolore di una vita a piegarsi, a lottare per qualche diritto e a mordersi la lingua per non venire esclusa o punita dalla Collettività. Voleva vivere tramite sua figlia un riscatto - laurea, lavoro ben pagato all'Università, matrimonio di successo e figli - che non è avvenuto.
Si percepisce tutto il gap generazionale: sua figlia lotta per le ingiustizie, parla apertamente dei problemi, li affronta a muso duro, e non nasconde la sua sessualità, non si vergogna. Sua madre invece è il prodotto di un'epoca più tradizionale, severa, che l'ha fatta soffrire e danneggiata e ancora non riesce a lasciarla libera.
Tuttavia, secondo me sul finale cominciamo a vedere uno spiraglio di cambiamento: la ribellione in clinica, qualche dialogo aperto con la compagna della figlia, l'ammissione che forse un giorno si abituerà all'omosessualità delle due.
Perciò ho apprezzato tantissimo questa lettura, per il modo in cui mi ha fatto calare nella mente di un personaggio che nella vita vera probabilmente detesterei, ma per cui qui ho provato soprattutto pena.
La protagonista è una madre che non accetta l'omosessualità di sua figlia e la relazione che ormai ha da 7 anni con un'altra donna. Il suo punto di vista è claustrofobico, rabbioso e ignorante.
Nonostante tutto, non sono riuscita a odiare la narratrice fino in fondo, per lo più mi ha fatto pena. È una donna che non capisce cosa provi la figlia e nemmeno ci prova perché nella società in cui è cresciuta non bisogna provare a mettersi nei panni degli altri, bisogna pensare a se stessi e a eccellere a qualsiasi costo.
La protagonista più che odiare sua figlia e le sue "scelte di vita" ha chiaramente il terrore che finisca sola ed emarginata dalla società e lo si vede benissimo dal modo in cui tratta Jen, una paziente della casa di cura dove lavora, che non si è mai sposata né ha avuto figli e quindi viene completamente abbandonata dalla società e trattata dal sistema sanitario come un fardello. Visto che in Corea del Sud il matrimonio omosessuale non è riconosciuto, la narratrice teme palesemente che sua figlia invecchi sola e senza il supporto di nessuno.
Non è assolutamente una scusante per il comportamento e le parole della protagonista, ma quantomeno li rendono comprensibili da un punto di vista psicologico.
Nella sua voce arrabbiata, confusa e tradita io ci ho letto soprattutto il dolore di una vita a piegarsi, a lottare per qualche diritto e a mordersi la lingua per non venire esclusa o punita dalla Collettività. Voleva vivere tramite sua figlia un riscatto - laurea, lavoro ben pagato all'Università, matrimonio di successo e figli - che non è avvenuto.
Si percepisce tutto il gap generazionale: sua figlia lotta per le ingiustizie, parla apertamente dei problemi, li affronta a muso duro, e non nasconde la sua sessualità, non si vergogna. Sua madre invece è il prodotto di un'epoca più tradizionale, severa, che l'ha fatta soffrire e danneggiata e ancora non riesce a lasciarla libera.
Tuttavia, secondo me sul finale cominciamo a vedere uno spiraglio di cambiamento: la ribellione in clinica, qualche dialogo aperto con la compagna della figlia, l'ammissione che forse un giorno si abituerà all'omosessualità delle due.
Perciò ho apprezzato tantissimo questa lettura, per il modo in cui mi ha fatto calare nella mente di un personaggio che nella vita vera probabilmente detesterei, ma per cui qui ho provato soprattutto pena.
Content Warnings
Graphic: Terminal illness, Dementia, and Medical trauma
Moderate: Homophobia
Minor: Violence and Police brutality
breadbummer's review against another edition
challenging
emotional
hopeful
reflective
medium-paced
- Plot- or character-driven? Character
- Strong character development? Yes
- Loveable characters? It's complicated
- Diverse cast of characters? Yes
- Flaws of characters a main focus? Yes
3.5
Being queer, this book makes me wonder how my parents really view my queerness considering how they still talk to members of my family about my girlfriend being my friend; are they trying to protect me, or are they worried about how it will reflect on them? It was a very painful read in this way, but I did enjoy seeing the mother's way of caring for the elderly patients and was heartened (in a way?) by her ultimately losing her job because she refused to take part in elder abuse . This also hit me pretty hard, as it reminded me think about how the people at my grandma's nursing home could have possibly treated her the way they did.
On another note, I don't really know how I feel about the ending...it seemed like it was at the right point to stop but, at the same time, felt very abrupt and indefinite.
The book, itself, I think is a great example for how to take on the perspective of a multifaceted character, but the story itself was rather bleak and just alright, I guess.
On another note, I don't really know how I feel about the ending...it seemed like it was at the right point to stop but, at the same time, felt very abrupt and indefinite.
The book, itself, I think is a great example for how to take on the perspective of a multifaceted character, but the story itself was rather bleak and just alright, I guess.
Content Warnings
Graphic: Death, Hate crime, Mental illness, Terminal illness, Dementia, Lesbophobia, and Injury/Injury detail
Moderate: Sexism, Police brutality, and Grief
Minor: Sexual content, Excrement, Medical content, and Murder
There was one small section of the book that made my stomach drop. While it wasn't a detailed description of killing one's own child, the mother more or less sympathizes with people who have killed their children for not being the way they wanted them to be (in this case, the mother wants her daughter to be "normal" and not a lesbian). She mentions that if her husband was still alive and had found out about it, he would have killed their daughter.drinkthefloor's review against another edition
challenging
dark
emotional
hopeful
reflective
sad
slow-paced
- Plot- or character-driven? Character
- Strong character development? Yes
- Loveable characters? It's complicated
- Diverse cast of characters? It's complicated
- Flaws of characters a main focus? Yes
5.0
i am emotionally floored. this hyper realistic novel, told through stream of consciousness presents issues of intergenerational conflict, aging, and what makes a family in a stark narrative which delivers the strongest emotional whiplash. probably the most meaningful book i’ve read in a while.
Content Warnings
Graphic: Homophobia, Terminal illness, Forced institutionalization, Dementia, and Lesbophobia
Moderate: Hate crime, Physical abuse, Blood, Excrement, Vomit, Police brutality, Medical content, Medical trauma, and Injury/Injury detail
milesjmoran's review against another edition
emotional
reflective
sad
fast-paced
- Plot- or character-driven? Character
- Strong character development? Yes
- Loveable characters? It's complicated
- Flaws of characters a main focus? Yes
4.0
Content Warnings
Graphic: Ableism, Death, Hate crime, Homophobia, Sexism, Terminal illness, Police brutality, Grief, and Lesbophobia
Moderate: Excrement and Vomit
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