Reviews

Fai bei sogni by Massimo Gramellini

lena91's review against another edition

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emotional inspiring reflective sad fast-paced

5.0

joyleaf's review against another edition

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4.0

Mi è piaciuto tantissimo, l'ho trovato toccante e sincero. Certo, lo stile spesso è un po' romanzesco, ma l'autenticità della storia e la completa apertura dell'autore nel mostrare le sue fragilità di bambino e di adulto, fa davvero entrare nel cuore questo memoir. Tocca temi a me vicini, soprattutto per quanto riguarda il tema della scoperta dei dettagli della vita di una persona soltanto dopo la sua morte e, per quanto la mia perdita sia stata diversissima da quella di Gramellini, ho sentito mie molte delle sue riflessioni. Il libro è infarcito di frasi ad effetto ma, a mio avviso, sono molto ben incastonate nel fluire del romanzo (spesso a chiusura dei capitoli, probabile deformazione professionale), si scolpiscono nella mente e nel cuore e regalano grandi insegnamenti. La parte finale, dopo i ringraziamenti, è toccante e preziosa, da rileggere e imparare a memoria.

teresa_federico's review against another edition

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5.0

“Che disgrazia.
Così giovane.
Povero bambino.
Brutto male.
Come se fosse esistito un male bello che ti faceva l'elemosina di lasciarti vivo.”

Massimo Gramellini è un giornalista, scrittore e conduttore televisivo italiano, editorialista, ma prima di tutto è una persona. Un uomo. Spesso per noi è complicato da immaginare, d’altronde non è facile immaginare una persona di successo con problemi, dolori, insicurezze proprio come noi “comuni mortali”. Eppure, dovremmo fermarci a pensare che loro sono come noi. Persone perfettamente imperfette.
Gramellini con questo libro - ma anche con altri suoi libri - vuole fare lui un passo indietro per darci la possibilità di condividere le stesse emozioni, gli stessi dolori, senza barriere, senza nessun confine.

La storia è una storia personalissima, ma le sensazioni che descrive sono universali.
Alcuni momenti portano le lascrime agli occhi, ma non per ciò che c'è scritto, ma per quello che vi si legge.
È la storia di una perdita, una della più grandi che possa una persona vivere, ed è per questo che Gramellini dedica le sue parole a che nella vita ha uno spazio dentro dovuto ad una perdita.

Non serve dire molto, non serve una preparazione speciale per leggere questo libro, questa storia. Bisogna solo lasciarsi attraversare. Rifiutare la realtà ci porterebbe allo smarrimento.
Quello che leggiamo non fa meno male perché sono parole dette da un uomo, anzi, fanno più male perché sono parole che non ci aspetteremmo da un uomo (non in questa società, figuriamoci in una un po’ più in là con il tempo).

È una storia che ci insegna come una “bugia bianca” possa far più male di una “Bugia vera”. Non importa che la bugia sia detta ad un bambino per il suo bene, in situazioni come quelle di questa storia la verità è l’unica soluzione per lasciar curare la ferita. Cosicché, da grande si possa vedere una cicatrice che non fa più quel male atroce di quando è nata.

livelaughomo's review against another edition

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emotional reflective tense medium-paced

4.0


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biondeletture's review against another edition

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2.0

Spinta dall'ottima recensione di parenti e amici, mi sono avventurata nella lettura di questo romanzo, seppur con molto scetticismo.
Avevo già letto il precedente libro, che mi aveva lasciata molto titubante. Ma questo, probabilmente, è stato anche peggio. L'ho trovato noioso e ridondante, oltre che assolutamente stressante.
Non mi piace molto il modo di scrivere di Gramellini, rapido e telegrafico, tipico dei giornalisti, ma non posso fargliene una colpa.
La cosa invece che più mi ha infastidito è stata la ripetizione, presente anche nel precedente libro, della sua frase a effetto (i se sono la patente dei falliti, nella vita si diventa grandi nonostante). Quasi come se, trovato il suo cavallo di battaglia, avesse bisogno di sfoderarlo ogni volta che gli si presenta la possibilità. Quasi come se fosse doveroso ricordare al mondo il suo motto.
Insomma, come il precedente, mi ha lasciata un po' delusa, e non credo darò una nuova possibilità a Gramellini e alla sua penna.

carmenna's review against another edition

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5.0

Un bimbo di nove anni perde la mamma, malata di tumore. Gli viene detto che è stata colpita da infarto, e che prima di morire è riuscita ad andare a rimboccargli le coperte.
La tragedia influenzerà tutta la vita del protagonista, le sue scelte, il rapporto con il padre, le donne e il mondo intero.
Ma più della immane perdita, a gravare sull'anima del protagonista è la consapevolezza di una verità intuita, ma che gli è stata sempre taciuta...

Fai bei sogni aspettava pazientemente da tempo sulla mia libreria; l'ho cominciato senza documentarmi sulla trama e sull'autore (non guardo nemmeno molto la tv, in cui pare sia stato pubblicizzato e spoilerato) e così ho sperato che la storia raccontata non fosse autobiografica, perché anche se dolori del genere esistono innumerevoli nel mondo, se non altro ce ne sarebbe stato uno in meno. Speranza vana, lo sapevo, vista la partecipazione con cui è stato evidentemente scritto.

La storia è molto commovente, tanto che spesso mi sono ritrovata con un nodo alla gola. Avrei voluto abbracciare quel bambino, giocare con lui e farlo sentire meno solo.
L'autore è stato capace di rendere il punto di vista e i sentimenti di un piccolo di nove anni che si ritrova a crescere senza il suo maggior punto di riferimento. Cosa non semplice, neppure per un adulto che quei sentimenti li ha provati.
Ho trovato molto interessante il suo percorso di crescita e l'epifania finale, ed ho davvero apprezzato lo stile di scrittura, anche se i dialoghi mi sono sembrati un po' deboli.

La consapevolezza a cui giunge infine il protagonista lo porta a rivalutare i propri genitori, l'immagine che si era costruito dei due da tutta la vita. E' stato un passaggio molto duro, un qualcosa che spesso siamo costretti a vivere e che ci pone davanti ad azioni e sentimenti di un'intera vita, rendendoci deboli, disperati, colmi di rimorsi, e la cui soluzione è probabilmente solo perdonare e perdonarsi.

Il romanzo offre molteplici spunti di riflessione, sulle ragioni dei genitori, sul valore degli affetti, sull'influenza che hanno sui bambini le azioni di noi adulti.
Credo che chiunque, pur non avendo vissuto una tragedia del genere, possa, ad un certo punto della storia, immedesimarsi con l'autore o comunque essere spinto a guardarsi dentro e a smettere, anche solo per qualche minuto, di raccontarsi bugie allo scopo di non affrontare la realtà.

https://iltesorodicarta.blogspot.com/2018/09/fai-bei-sogni.html

annadiprimavera's review against another edition

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emotional reflective sad fast-paced

4.0

laura_05's review against another edition

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4.0

"Preferiamo ignorarla, la verità. Per non soffrire. Per non guarire. Perché altrimenti diventeremmo quello che abbiamo paura di essere: completamente vivi."

Questo è il secondo libro di Massimo Gramellini che ho letto e devo dire che l'ho apprezzato molto di più rispetto a "L'ultima riga delle favole".
Si nota fin dalle prime pagine che è un romanzo scritto con il cuore.
Attraverso un linguaggio semplice, ma carico di significato e ricco di emozioni (più volte, nel corso del romanzo, mi sono ritrovata con gli occhi lucidi), Gramellini riesce a far riflettere il lettore su temi come gli affetti legati alla famiglia e l'importanza di un'infanzia serena e spensierata, che in apparenza possono sembrare cose molto banali, ma in realtà non lo sono affatto.

misoreads's review against another edition

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emotional hopeful inspiring reflective sad slow-paced

5.0


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meraxes's review against another edition

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5.0

Iniziato a leggerlo su consiglio di un'amica, non sapevo fosse autobiografico. Ma questo non cambia il giudizio di questo libro: "dolce", come appunto me l'aveva descritto la mia amica. E resta dolce anche nei momenti più amari.
Inoltre, l'ho trovato dritto molto bene!