bookishtory2665's review against another edition
3.0
The author, John Buchan, was recruited for the Propaganda Bureau in 1914 and in 1917, under Buchan, the Bureau was reformed into the Department of Information. The Thirty-Nine Steps was written during that time period and originally appeared as a serial in Blackwood's Magazine in 1915 and published in book form later that year. There have been several film adaptions of the novel with the first being Alfred Hitchcock's 1935 version and the latest being one developed for British television in 2008. Its considered a precursor to the modern spy novel and is set in the year before the start of the first World War.
The protagonist, Richard Hannay, is a mining engineer who has recently returned to England after years working abroad in South Africa and is, at the start of the book, bored. So much so that he's beginning to consider returning to Africa when a neighbor knocks on his door. Within a couple of days, Hannay is wanted for murder and being pursued by spies and that's where the book takes off.
At 104 pages, its a short read. I thought it lacked a certain richness in character development and some of what happened was maybe a trifle too convenient, but all in all, its a fun, fast read. I found that I really wanted to know what was going on and to see how Hannay would extricate himself from difficult situations -- without the aid of modern technology.
The protagonist, Richard Hannay, is a mining engineer who has recently returned to England after years working abroad in South Africa and is, at the start of the book, bored. So much so that he's beginning to consider returning to Africa when a neighbor knocks on his door. Within a couple of days, Hannay is wanted for murder and being pursued by spies and that's where the book takes off.
At 104 pages, its a short read. I thought it lacked a certain richness in character development and some of what happened was maybe a trifle too convenient, but all in all, its a fun, fast read. I found that I really wanted to know what was going on and to see how Hannay would extricate himself from difficult situations -- without the aid of modern technology.
blackbird27's review
4.0
Father of the entire thriller genre, still compulsively readable at a century's remove. This was my second reading, and because I was reading it a chapter a night alongside three other books (all in different apps; I may be slightly compulsive), I had to force myself not to barrel onto the next chapter, Buchan's terse prose and knack for suspense is so addictive.
I'd forgotten most of the plot from the first reading, some fifteen years ago now, and more seriously I'd forgotten the casual antisemitism slipped into the background of the conspiracy the protagonist is uncovering: that it's then attributed to an American crank and drifts into ordinary wartime Germany vs. England rah-rah doesn't make it much better (any nationalism is particularly disgusting right now), but is just another reminder that pulp always draws from the cultural lies in circulation at a given moment.
The books I'm reading through are almost all literary canon rather than classic genre fiction -- and the 1910s inaugurated the era in which the division was starker than at any time before or since -- but The Thirty-Nine Steps is so ruthlessly effective at accomplishing its frankly preposterous mission that I don't feel too odd about including it.
I'd forgotten most of the plot from the first reading, some fifteen years ago now, and more seriously I'd forgotten the casual antisemitism slipped into the background of the conspiracy the protagonist is uncovering: that it's then attributed to an American crank and drifts into ordinary wartime Germany vs. England rah-rah doesn't make it much better (any nationalism is particularly disgusting right now), but is just another reminder that pulp always draws from the cultural lies in circulation at a given moment.
The books I'm reading through are almost all literary canon rather than classic genre fiction -- and the 1910s inaugurated the era in which the division was starker than at any time before or since -- but The Thirty-Nine Steps is so ruthlessly effective at accomplishing its frankly preposterous mission that I don't feel too odd about including it.
siersom's review against another edition
adventurous
funny
tense
fast-paced
- Plot- or character-driven? Plot
- Strong character development? No
- Loveable characters? N/A
- Diverse cast of characters? N/A
- Flaws of characters a main focus? N/A
3.25
arnette19's review against another edition
2.0
2,5
Ho fatto fatica a finire questo libricino e in realtà si merita la sufficienza solo perché probabilmente è colpa delle aspettative che avevo su di esso se non l'ho apprezzato.
Ultimamente cerco di leggere i romanzi senza particolari aspettative e quindi mi informo pochissimo sulle trame; nel caso di questo romanzo non mi ricordavo assolutamente nulla della trama, che avevo letto qualche anno fa per caso ma ero sicura di una cosa: è un giallo; perciò sono partita convinta di trovarmi a leggere un giallo, non dico alla Agatha Christie, ma comunque qualcosa di classico. E invece per tutto il libro non si parla d'altro che dei mille spostamenti del protagonista che deve scappare da una non precisata organizzazione che vuole impedirgli di sventare un attentato a un politico greco che potrebbe causare la Seconda Guerra Mondiale, senza che lui sappia esattamente cosa deve fare e perché lo stia facendo (si è autodestinato al compimento di questa missione dopo che la persona che gliene aveva parlato, quasi un perfetto sconosciuto, viene assassinata quindi in realtà si fida un po' a caso). In quasi ogni tappa della sua fuga incontra un personaggio che solitamente lo nasconde temporaneamente dai cattivi e lo aiuta a proseguire la sua fuga; tutto ciò dovrebbe, immagino, far crescere la tensione, dato che il protagonista ha una data precisa entro cui portare a termine la sua missione ma l'effetto che ha avuto su di me è stato quello di farmi interessare di più ai personaggi secondari/aiutanti piuttosto che al protagonista (di cui, infatti, non ricordo nemmeno il nome) e non ero interessata a come sarebbe andata a finire la storia, anzi, non ero per niente spronata a continuare la lettura. Arrivata all'ultimo capitolo, non vedevo l'ora di finirlo ma il ritmo dell'azione era talmente lento che ho preso seriamente in considerazione l'idea di abbandonarlo a dieci pagine dalla fine; l'unico motivo per cui non l'ho fatto è sentirmi in pace con la coscienza. Dopo aver tanto atteso una conclusione, il bello è stato scoprire che non ha affatto una fine decente ma tutto mi è sembrato frettoloso. Subito prima di scrivere questa recensione ho visto che si tratta del primo libro di una serie dedicata al protagonista di questo romanzo quindi pressuppongo che il finale sia stato così tirato via perché poi gli altri libri proseguiranno meglio a narrare il resto delle avventure di Richard (sono andata a vedere come si chiama). Non so se è così e credo proprio che non lo scoprirò mai, per me la serie finisce qui.
Ho fatto fatica a finire questo libricino e in realtà si merita la sufficienza solo perché probabilmente è colpa delle aspettative che avevo su di esso se non l'ho apprezzato.
Ultimamente cerco di leggere i romanzi senza particolari aspettative e quindi mi informo pochissimo sulle trame; nel caso di questo romanzo non mi ricordavo assolutamente nulla della trama, che avevo letto qualche anno fa per caso ma ero sicura di una cosa: è un giallo; perciò sono partita convinta di trovarmi a leggere un giallo, non dico alla Agatha Christie, ma comunque qualcosa di classico. E invece per tutto il libro non si parla d'altro che dei mille spostamenti del protagonista che deve scappare da una non precisata organizzazione che vuole impedirgli di sventare un attentato a un politico greco che potrebbe causare la Seconda Guerra Mondiale, senza che lui sappia esattamente cosa deve fare e perché lo stia facendo (si è autodestinato al compimento di questa missione dopo che la persona che gliene aveva parlato, quasi un perfetto sconosciuto, viene assassinata quindi in realtà si fida un po' a caso). In quasi ogni tappa della sua fuga incontra un personaggio che solitamente lo nasconde temporaneamente dai cattivi e lo aiuta a proseguire la sua fuga; tutto ciò dovrebbe, immagino, far crescere la tensione, dato che il protagonista ha una data precisa entro cui portare a termine la sua missione ma l'effetto che ha avuto su di me è stato quello di farmi interessare di più ai personaggi secondari/aiutanti piuttosto che al protagonista (di cui, infatti, non ricordo nemmeno il nome) e non ero interessata a come sarebbe andata a finire la storia, anzi, non ero per niente spronata a continuare la lettura. Arrivata all'ultimo capitolo, non vedevo l'ora di finirlo ma il ritmo dell'azione era talmente lento che ho preso seriamente in considerazione l'idea di abbandonarlo a dieci pagine dalla fine; l'unico motivo per cui non l'ho fatto è sentirmi in pace con la coscienza. Dopo aver tanto atteso una conclusione, il bello è stato scoprire che non ha affatto una fine decente ma tutto mi è sembrato frettoloso. Subito prima di scrivere questa recensione ho visto che si tratta del primo libro di una serie dedicata al protagonista di questo romanzo quindi pressuppongo che il finale sia stato così tirato via perché poi gli altri libri proseguiranno meglio a narrare il resto delle avventure di Richard (sono andata a vedere come si chiama). Non so se è così e credo proprio che non lo scoprirò mai, per me la serie finisce qui.
lizardkidd's review against another edition
2.0
A tale of an expatriate Scot who finds himself caught up in an assassination plot threatening international peace.
The protagonist Hannay wilfully pursues the adventure of which he could have easily turned over to the authorities, but that’s apparently, not Hannay’s style.
The story itself i found, on the nose and not one I particularly cared for. I enjoyed the action, but couldn’t connect to the convenient proceedings throughout. At no point did I think Hannay was in danger after his many “close scrapes”, and danger’s evaded - therefore, I couldn’t get excited about the prospect of a climax, other than what I expected obvious.
I think in the right hands this book could be enjoyable, but I can’t say I posses said hands.
The protagonist Hannay wilfully pursues the adventure of which he could have easily turned over to the authorities, but that’s apparently, not Hannay’s style.
The story itself i found, on the nose and not one I particularly cared for. I enjoyed the action, but couldn’t connect to the convenient proceedings throughout. At no point did I think Hannay was in danger after his many “close scrapes”, and danger’s evaded - therefore, I couldn’t get excited about the prospect of a climax, other than what I expected obvious.
I think in the right hands this book could be enjoyable, but I can’t say I posses said hands.
bibliotequeish's review against another edition
4.0
With World War I looming over Europe, Richard Hannay returns home to London. When his American neighbour confides in Richard secret details of a plot to murder the Greek Premier, Richard is pulled into a dangerous game of cat and mouse.