Reviews tagging 'Alcohol'

El declive by Osamu Dazai

25 reviews

kayday's review against another edition

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dark emotional reflective sad medium-paced
  • Plot- or character-driven? Character
  • Strong character development? No
  • Loveable characters? No
  • Diverse cast of characters? No
  • Flaws of characters a main focus? Yes

3.5


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risemini's review against another edition

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dark emotional sad fast-paced
  • Plot- or character-driven? A mix
  • Strong character development? No
  • Loveable characters? No
  • Diverse cast of characters? No
  • Flaws of characters a main focus? No

2.75


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erik_gamlem's review against another edition

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challenging dark emotional inspiring reflective medium-paced
  • Plot- or character-driven? A mix
  • Strong character development? It's complicated
  • Loveable characters? It's complicated
  • Diverse cast of characters? No
  • Flaws of characters a main focus? Yes

5.0

I think this may be one of the most important books for anyone to read right now. As the world turns back into chaos, as the morality of the status quo begins to grow its beastly head, we have the aftermath of what is to come to foresee in Dazai’s work. This may be his true masterpiece. It is certainly herald in his home country as among one of the greats of their canon. There is no denying why. The symbolic movement flourished through his personal narrative is exceptional. One would be so ashamed to steal from a mistress, but I feel Dazai had to, or else this book would not capture the deceit of man against each other. Though with that, she should be credited. Gratitude to Shizuko Ota. If you are feeling at all hopeless, this may bring you peace, if you can stomach the sacrifice we must sink our teeth into. Dazai watched it happen. He may not have handled it well personally, but he understood that the culling was necessary. 

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kitchenstaff's review against another edition

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dark medium-paced
  • Plot- or character-driven? Character

3.75


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sendnunes's review against another edition

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dark emotional sad tense medium-paced
  • Plot- or character-driven? Plot
  • Strong character development? Yes
  • Loveable characters? Yes
  • Diverse cast of characters? No
  • Flaws of characters a main focus? No

5.0

I am flabbergasted. I was not expecting to be such a huge fan of the setting sun. When I started reading I was quite surprised by how well it is written and I must say, I like every character. Of course there are some morally greyer ones but I could see were they were coming from.
Even though I usually have a disliking for weak mom's  in fiction, I liked the mother in this one quite a lot. The symbolism was also great (the snake one will stick in my head for the next days). All in all, amazing read

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seapotatohowisitalrtaken's review against another edition

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reflective sad medium-paced
  • Plot- or character-driven? Character
  • Strong character development? Yes
  • Loveable characters? Yes
  • Diverse cast of characters? No
  • Flaws of characters a main focus? No

4.25


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blackbegonias's review against another edition

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reflective sad medium-paced
  • Plot- or character-driven? A mix
  • Strong character development? It's complicated
  • Loveable characters? N/A
  • Diverse cast of characters? No
  • Flaws of characters a main focus? Yes

4.5


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fr_eddie's review against another edition

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dark reflective tense medium-paced
  • Plot- or character-driven? Character
  • Strong character development? Yes
  • Loveable characters? It's complicated
  • Diverse cast of characters? No
  • Flaws of characters a main focus? Yes

3.5

"Temo, perché lo sento con estrema intensità, che in questa routine quotidiana la mia vita vada imputridendo, anche se resto in piedi, come le foglie del banano, che marciscono senza cadere."
ALLEGRIA! 

Libro molto complesso e interessante, che racconta la fine della classe nobiliare giapponese, che deve provare a vivere in un contesto diverso e cupo alla fine della guerra.

La morte è uno degli argomenti fondamentali del libro: la morte del padre, le uova bruciate, la morte della madre, la morte del fratello. La morte e l'autodistruzione che sembrano essere l'unica risposta concepibile in questo periodo di crisi.

"Attendere. In una vita umana, si prova gioia, collera, tristezza, odio e molto altro, ma questi sentimenti occupano solo un centesimo della capacità del nostro cuore, il restante novantanove per cento è solo attesa. E io attendo, con l’impressione che il mio cuore stia per spezzarsi, di sentire da un momento all’altro risuonare nel corridoio i passi della felicità, ma invano. Ah, la vita umana è piena di dolore. La verità, come tanto spesso si sente dire, è che sarebbe meglio non essere nati. Così ogni giorno, dal mattino alla sera, aspetto che accada qualcosa. Che tristezza…" 

Anche i sentimenti e la felicità stessa cambiano la loro importanza e il loro significato: la vita è vuota, nell'attesa che accada qualcosa, che il tempo scorra e le cose cambiano. E quindi com'è possibile definire la felicità, se la vita è una costante attesa? 

"Tutt’a un tratto mi sono chiesta se lei fosse felice, in quel momento. Se la felicità non sia il debole bagliore di una sabbia dorata in fondo al fiume della tristezza. Al di là della tristezza estrema, la sensazione di un misterioso lucore… se la felicità è questa, allora l’imperatore, la mamma, io stessa adesso siamo felici, è vero. Una quieta mattina d’autunno. Un dolce giardino illuminato dal sole autunnale. Ho smesso di lavorare a maglia e ho guardato il mare, che scintillava lontano, all’altezza del mio petto."

La vita diventa una cosa difficile da comprendere («Neanche io ne so granché. Ma chi è che lo conosce? Nessuno, credo. Per quanto tempo passi, siamo sempre tutti come bambini. Non capiamo niente.»), qualcosa di difficile da fare, come se la morte fosse l'alternativa più facile ("I morenti sono belli. Vivere invece, sopravvivere a qualcuno… questo mi sembra odioso, qualcosa di sporco che fa odore di sangue."). 

La ricerca della felicità diventa quindi quasi impossibile, un percorso disseminato da autodistruzione
(«Bevo per desiderio di morte. La vita è troppo dolorosa. Solitudine, tristezza… non sono in grado di sopportarle, mi spezzano il cuore. Ogni volta che sentiamo oltre le quattro pareti che ci circondano gemiti e sospiri sconsolati, come possiamo pensare che per noi, per noi soli, esista la felicità? Ti sei mai chiesta quali sentimenti provi una persona, quando si rende conto che in vita sua non conoscerà mai la felicità, o la gloria, mai in vita sua? Sforzarsi, impegnarsi. Roba che finisce solo in pasto a belve affamate. Perché ci sono troppi miserabili in giro. Allora, la mia è una posa?»), e la figura dell'aristocratico diventa una figura morente, esclusa e difficile da comprendere ("Quando sono entrato al liceo e ho iniziato a frequentare ragazzi cresciuti in una classe sociale molto diversa dalla nostra, mi sono sentito oppresso dal loro vigore e per non essere da meno ho cominciato a fare uso di droghe, perdendo quasi la ragione: è stato il mio modo di fare resistenza. Poi sono partito soldato, e la mia ultima risorsa per sopravvivere è stato l’oppio. Non credo che tu possa comprendere quale fosse il mio stato d’animo, non è così?
Volevo diventare volgare. Diventare forte, anzi, brutale. Credevo che fosse il solo modo per potermi considerare un “amico del popolo”. E l’alcol non era sufficiente. Avevo bisogno di essere in una condizione permanente di vertigine. A questo scopo, serviva solo la droga. Dovevo dimenticare la mia famiglia. Dovevo contrastare il sangue di mio padre. Rifiutare l’amabilità di mia madre. Mostrarmi freddo verso mia sorella. Altrimenti non avrei ottenuto un biglietto d’ingresso per la casa del popolo, questo pensavo.")

L'unico finale comprensibile, oltre la morte, diventa quindi la ricerca della vita, ignorando la società che ci circonda che prova a morire e a ignorare il dolore intrinseco nella vita con le droghe. O almeno, questo è l'unico finale che vede la protagonista, scegliendo di creare una vita senza arrendersi alla tristezza del tempo.

Lo consiglierei? Sì, è una lettura interessante anche se un triste. Ne avrò spoilerato tre quarti in questa recensione, sì, ma è un libro da leggere, molto scorrevole nonostante sia cupo. Almeno il finale è leggero, anche se comunque resta dolce amaro.

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nolongerhuman_'s review against another edition

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challenging sad tense medium-paced
  • Plot- or character-driven? Character
  • Strong character development? It's complicated
  • Loveable characters? It's complicated
  • Diverse cast of characters? No
  • Flaws of characters a main focus? Yes

4.25


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gaugedgage's review against another edition

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challenging dark emotional reflective sad tense slow-paced
  • Plot- or character-driven? Character
  • Strong character development? No
  • Loveable characters? No
  • Diverse cast of characters? No
  • Flaws of characters a main focus? No

4.0


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