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bunnieslikediamonds's review against another edition
3.0
A nasty piece of work. I don't care much for birds, but no matter how sinister looking or oozing of supernatural evil, they don't deserve to be handled by a pair of imbeciles. The couple in this story are incapable of looking after their baby, so it is not surprising they fuck up their inherited cormorant.
Well-written, creepy and most definitely memorable, but a wee bit too disturbing for me.
Well-written, creepy and most definitely memorable, but a wee bit too disturbing for me.
laura1315's review against another edition
2.0
I had quite high expectations for this book as I have heard some good reviews about this book, but unfortunately it just wasn’t for me. It felt for slow paced and very lack luster. The writing style also didn’t flow very well for me. I finished it just to finish it.
awesomelybadbooks's review against another edition
2.0
The Cormorant is about a young man whose Uncle passes away and, in his passing, the young man is left a little cottage for his wife, Ann, and his young son, Harry, to live in. The only caveat to inheriting and keeping the cottage is that the young family must agree to keep and take care of the cormorant (a bird) who the main character names Archie. I'll be completely honest - I'm not 100% certain what the heck I just read! Copyrighted in 1986 and set in the United Kingdom (or thereabouts), Stephen Gregory does a good job at capturing a certain atmosphere. While I feel the characters are a bit on the bland side for the most part, the story is just interesting enough to keep your attention. The novel is just under 200 pages long and can be a fairly quick, clean read for those (read: not me) who are faster readers. It wasn't an un-enjoyable book, but it's not for everyone. Found in the horror section of a used book store and given to me as a Birthday present, I'm not sure how much of a "horror" book this actually is. Don't get me wrong, there are a few horrible aspects to the book, but it's not a scary read by any means. I'm just not sure if there is a deeper meaning in the pages that I missed because I'm sort of left just scratching my head and asking myself, "what the heck?".
Recommended for those that enjoy shorter novels that are strange without being too, too strange and for those that love obscure novels and authors.
Recommended for those that enjoy shorter novels that are strange without being too, too strange and for those that love obscure novels and authors.
the_bookubus's review against another edition
4.0
A couple and their young son move to a cottage in Wales that they inherited following the death of an uncle. They do so under the condition that they also have to take care of the uncle's pet cormorant.
I think we've all had the fantasy of leaving our jobs and starting a new life in the country and many of us would jump at the chance if we had it. Even if there was a caveat to the opportunity. But could this change our lives for the better or for the worse? There was a series of highs and lows within this story but all with an underlying sense of dread.
Stephen Gregory is a very talented writer and I'm not sure whether this novel is to be classified as horror or firmly literary fiction. At the very least I think it would be horror adjacent. His writing is at times dreamlike and nightmarish, at times awfully real. I found this to be quite an emotional read with some distinctly unsettling and uncomfortable moments. The details and descriptions are very evocative whether they be about the weather or the scenery, or something much more horrific.
This is an excellent read and one that I highly recommend if you are looking for a quiet, slowly building story that will leave you feeling like you got punched in the gut and unable to stop thinking about what just happened.
I think we've all had the fantasy of leaving our jobs and starting a new life in the country and many of us would jump at the chance if we had it. Even if there was a caveat to the opportunity. But could this change our lives for the better or for the worse? There was a series of highs and lows within this story but all with an underlying sense of dread.
Stephen Gregory is a very talented writer and I'm not sure whether this novel is to be classified as horror or firmly literary fiction. At the very least I think it would be horror adjacent. His writing is at times dreamlike and nightmarish, at times awfully real. I found this to be quite an emotional read with some distinctly unsettling and uncomfortable moments. The details and descriptions are very evocative whether they be about the weather or the scenery, or something much more horrific.
This is an excellent read and one that I highly recommend if you are looking for a quiet, slowly building story that will leave you feeling like you got punched in the gut and unable to stop thinking about what just happened.
walking_reader's review
4.0
Cominciamo con una premessa d’obbligo: un po’ ovunque (social, blog, ecc.) questo romanzo viene classificato come horror. Io sono notoriamente una fifona della peggior specie e questa definizione mi aveva portato a scartare il libro quando ne avevo sentito parlare per la prima volta alcuni mesi fa, nonostante la trama mi intrigasse. Fortunatamente tramite aNobii, che è sempre fonte di interessanti incontri, ho conosciuto una delle traduttrici (la quale ha anche accettato di rispondere ad un paio di domande che trovate sotto) che ha organizzato un gruppo di lettura e mi ha convinto a leggerlo superando la mia reticenza.
Quando una giovane coppia si trasferisce nel Galles con il figlio piccolo, nel cottage ereditato da uno zio defunto, si ritrova a dover accettare un accordo davvero particolare: l’abitazione e il denaro che compongono l’eredità potranno appartenergli solo se accetteranno di accogliere come un animale domestico un cormorano che lo zio aveva tempo addietro salvato da morte certa. Nonostante la peculiarità del compito e l’aggressività mostrata fin da subito dall’animale, i due decidono di accettare la clausola ma con il passare del tempo il cormorano inizia a mostra un comportamento strano che va al di là del suo brutto carattere.
Se dovessi scegliere un aggettivo con cui descrivere questo romanzo lo definirei senza alcuna esitazione equivoco e credo che questa caratteristica sia ciò che lo rende così particolare. Purtroppo mi è davvero impossibile dire anche una sola parola in più sulla trama perché il bello qui sta proprio in ciò che non deve essere raccontato: l’atmosfera che l’autore riesce a costruire, infatti, è tale che ci si ritrova in ogni momento a dubitare delle proprie capacità di intendere quello che stiamo leggendo. Ad una lettura asettica, infatti, sembra di trovarsi semplicemente di fronte alle inevitabili conseguenze della convivenza con un animale aggressivo, mentre piccoli dettagli, avvenimenti inquietanti, comportamenti per lo meno peculiari del cormorano e degli altri personaggi, portano ad avere costantemente la sensazione che ci sia qualcosa di più, qualcosa che ci sfugge ma che a conti fatti non sta girando per il verso giusto.
Ci sono un paio di scene abbastanza pesanti che riescono pienamente nel loro intento disturbante: nonostante questo, forse il fatto che sono molto lontane l’una dall’altra (la prima è proprio all’inizio del romanzo, la seconda nella parte finale) o che sono effettivamente gli unici due episodi “forti”, riescono a non essere fuori luogo ma anzi ad accrescere il senso di inquietudine e di smarrimento del lettore che fin dall’inizio della storia si trova a scivolare, lentamente ma senza riuscire mai a fermare la caduta, verso la conclusione inevitabile di cui tutto nel romanzo – col senno di poi – acquisisce i tratti del presagio.
Con una scrittura limpida e ricca di fascino (le descrizioni dei paesaggi in cui il romanzo è ambientato sono meravigliose e poetiche, il concatenarsi degli eventi ipnotico) Stephen Gregory ci cattura in un istante ed è impossibile non restare completamente invischiati nella sua trama.
Quando una giovane coppia si trasferisce nel Galles con il figlio piccolo, nel cottage ereditato da uno zio defunto, si ritrova a dover accettare un accordo davvero particolare: l’abitazione e il denaro che compongono l’eredità potranno appartenergli solo se accetteranno di accogliere come un animale domestico un cormorano che lo zio aveva tempo addietro salvato da morte certa. Nonostante la peculiarità del compito e l’aggressività mostrata fin da subito dall’animale, i due decidono di accettare la clausola ma con il passare del tempo il cormorano inizia a mostra un comportamento strano che va al di là del suo brutto carattere.
Se dovessi scegliere un aggettivo con cui descrivere questo romanzo lo definirei senza alcuna esitazione equivoco e credo che questa caratteristica sia ciò che lo rende così particolare. Purtroppo mi è davvero impossibile dire anche una sola parola in più sulla trama perché il bello qui sta proprio in ciò che non deve essere raccontato: l’atmosfera che l’autore riesce a costruire, infatti, è tale che ci si ritrova in ogni momento a dubitare delle proprie capacità di intendere quello che stiamo leggendo. Ad una lettura asettica, infatti, sembra di trovarsi semplicemente di fronte alle inevitabili conseguenze della convivenza con un animale aggressivo, mentre piccoli dettagli, avvenimenti inquietanti, comportamenti per lo meno peculiari del cormorano e degli altri personaggi, portano ad avere costantemente la sensazione che ci sia qualcosa di più, qualcosa che ci sfugge ma che a conti fatti non sta girando per il verso giusto.
Ci sono un paio di scene abbastanza pesanti che riescono pienamente nel loro intento disturbante: nonostante questo, forse il fatto che sono molto lontane l’una dall’altra (la prima è proprio all’inizio del romanzo, la seconda nella parte finale) o che sono effettivamente gli unici due episodi “forti”, riescono a non essere fuori luogo ma anzi ad accrescere il senso di inquietudine e di smarrimento del lettore che fin dall’inizio della storia si trova a scivolare, lentamente ma senza riuscire mai a fermare la caduta, verso la conclusione inevitabile di cui tutto nel romanzo – col senno di poi – acquisisce i tratti del presagio.
Con una scrittura limpida e ricca di fascino (le descrizioni dei paesaggi in cui il romanzo è ambientato sono meravigliose e poetiche, il concatenarsi degli eventi ipnotico) Stephen Gregory ci cattura in un istante ed è impossibile non restare completamente invischiati nella sua trama.
ladiicatherine's review against another edition
2.0
The Cormorant is about a young man whose Uncle passes away and, in his passing, the young man is left a little cottage for his wife, Ann, and his young son, Harry, to live in. The only caveat to inheriting and keeping the cottage is that the young family must agree to keep and take care of the cormorant (a bird) who the main character names Archie. I'll be completely honest - I'm not 100% certain what the heck I just read! Copyrighted in 1986 and set in the United Kingdom (or thereabouts), Stephen Gregory does a good job at capturing a certain atmosphere. While I feel the characters are a bit on the bland side for the most part, the story is just interesting enough to keep your attention. The novel is just under 200 pages long and can be a fairly quick, clean read for those (read: not me) who are faster readers. It wasn't an un-enjoyable book, but it's not for everyone. Found in the horror section of a used book store and given to me as a Birthday present, I'm not sure how much of a "horror" book this actually is. Don't get me wrong, there are a few horrible aspects to the book, but it's not a scary read by any means. I'm just not sure if there is a deeper meaning in the pages that I missed because I'm sort of left just scratching my head and asking myself, "what the heck?".
Recommended for those that enjoy shorter novels that are strange without being too, too strange and for those that love obscure novels and authors.
Recommended for those that enjoy shorter novels that are strange without being too, too strange and for those that love obscure novels and authors.
chickflix's review against another edition
2.0
A man inherits a house with the caveat that he has to look after the previous owner's dangerous bird. He forms a strong bond with the bird, which keeps attacking him and pooping literally everywhere, and starts spending more time with the bird than with his wife and child.
It's weird, and it's definitely a metaphor for struggling to have the perfect family and be a respectable man and father. It pulled me in at the beginning but I became less and less interested in the story as it went on.
It's weird, and it's definitely a metaphor for struggling to have the perfect family and be a respectable man and father. It pulled me in at the beginning but I became less and less interested in the story as it went on.