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Il profumo del mosto e dei ricordi by Alessia Coppola
3.0
La trama offre già una panoramica generale del libro; il lettore dovrà solo approfondire le varie dinamiche, osservandole più da vicino.
Da subito si percepisce il senso di disagio di Lavinia; per una ragazza di città non è facile camminare fra le piante, accarezzare i cavalli e avere a che fare con insetti di vario genere. Per non parlare dell'acqua che non arriva più dopo le sette di sera…
Lavinia, però, è sbalordita da quante informazioni le vengono raccontate dalle persone riguardanti suo nonno e stenta a credere che sua madre abbia avuto nella sua infanzia e un po' della sua adolescenza tali persone e luoghi.
Lavinia capirà, finalmente, quanto quella terra è importante per tutte queste persone e per quanto lo era anche per il nonno. Un nonno di cui non ha mai saputo l'esistenza, ma che, al contrario, lui l'ha sempre avuta nei suoi pensieri e desiderando fino all'ultimo istante di poterla vedere dal vivo. Tramite alcune foto e delle lettere ritrovate metterà a posto ogni tassello del puzzle del passato di sua madre e prenderà la decisione definita per la Rosa Bianca.
Infine, dovrà fare i conti anche con l'amore, un sentimento che ha sempre preferito starne alla larga.
Lo stile è molto semplice e la lettura scorre senza intoppi.
Il punto di vista interno di Lavina permette di osservare la vicenda con i suoi occhi, immaginando l'ambiente pugliese ben descritto, percependone quasi il calore del sole e i profumi dei vigneti.
Le descrizioni sono molto curate e nulla viene lasciato al caso. Ogni ricordo ha la sua importanza e utilità per avere le risposte necessarie.
Il profumo del mosto e dei ricordi è un romanzo rosa, apprezzabile sotto l'ombrellone o semplicemente nei momenti di relax.
Lo svolgimento non ha grandi colpi di scena e alcune vicende si posso intuire in anticipo, ma soprattutto alla fine si rafforza il dovere di tener testa ai legami di una famiglia.
Il lettore è testimone del cambiamento di Lavina che da ragazza dal cuore di ghiaccio diventa un turbine di emozioni, grazie ad Alessandro e ai racconti degli amici di infanzia della madre.
Lavinia metterà luce sulle sue origini e guarderà la realtà con occhi diversi; occhi che sanno finalmente intravedere i legami importanti e la realtà nascosta da anni.
Questo è un romanzo carino, piacevole, da leggere senza troppe pretese, consigliandone la lettura principalmente a chi ama il genere romantico.
Personalmente non mi ha fatto impazzire come mi aspettavo leggendo altre recensioni, ma sono stata lo stesso contenta di averlo letto.
Da subito si percepisce il senso di disagio di Lavinia; per una ragazza di città non è facile camminare fra le piante, accarezzare i cavalli e avere a che fare con insetti di vario genere. Per non parlare dell'acqua che non arriva più dopo le sette di sera…
Lavinia, però, è sbalordita da quante informazioni le vengono raccontate dalle persone riguardanti suo nonno e stenta a credere che sua madre abbia avuto nella sua infanzia e un po' della sua adolescenza tali persone e luoghi.
Lavinia capirà, finalmente, quanto quella terra è importante per tutte queste persone e per quanto lo era anche per il nonno. Un nonno di cui non ha mai saputo l'esistenza, ma che, al contrario, lui l'ha sempre avuta nei suoi pensieri e desiderando fino all'ultimo istante di poterla vedere dal vivo. Tramite alcune foto e delle lettere ritrovate metterà a posto ogni tassello del puzzle del passato di sua madre e prenderà la decisione definita per la Rosa Bianca.
Infine, dovrà fare i conti anche con l'amore, un sentimento che ha sempre preferito starne alla larga.
Lo stile è molto semplice e la lettura scorre senza intoppi.
Il punto di vista interno di Lavina permette di osservare la vicenda con i suoi occhi, immaginando l'ambiente pugliese ben descritto, percependone quasi il calore del sole e i profumi dei vigneti.
Le descrizioni sono molto curate e nulla viene lasciato al caso. Ogni ricordo ha la sua importanza e utilità per avere le risposte necessarie.
Il profumo del mosto e dei ricordi è un romanzo rosa, apprezzabile sotto l'ombrellone o semplicemente nei momenti di relax.
Lo svolgimento non ha grandi colpi di scena e alcune vicende si posso intuire in anticipo, ma soprattutto alla fine si rafforza il dovere di tener testa ai legami di una famiglia.
Il lettore è testimone del cambiamento di Lavina che da ragazza dal cuore di ghiaccio diventa un turbine di emozioni, grazie ad Alessandro e ai racconti degli amici di infanzia della madre.
Lavinia metterà luce sulle sue origini e guarderà la realtà con occhi diversi; occhi che sanno finalmente intravedere i legami importanti e la realtà nascosta da anni.
Questo è un romanzo carino, piacevole, da leggere senza troppe pretese, consigliandone la lettura principalmente a chi ama il genere romantico.
Personalmente non mi ha fatto impazzire come mi aspettavo leggendo altre recensioni, ma sono stata lo stesso contenta di averlo letto.
La dolcezza può far male by Daniela Volonté
2.0
La dolcezza può far male è il classico romanzo rosa/new adult dove tutto fila liscio e "vissero per sempre felici e contenti."
Cassandra è a Roma. La sua amica Elisa ha avuto un incidente e deve subire una piccola operazione alla gamba. A Milano però attende il lavoro e almeno Cassandra deve fare ritorno. Non può viaggiare da sola, quindi, tramite l'applicazione With my car condivide il viaggio con quello che si rivela il famoso scrittore di gialli Gabriele Neri alias Jack Lang.Il primo approccio tra i due protagonisti è un vero incubo.Gabriele è scorbutico e se ne sta per i suoi pensieri. Cassandra cerca di creare una bella atmosfera, ma fallisce.Una volta a Milano le strade dei due si dividono e ognuno prosegue la sua vita.Cassandra si accorge, poi, di una strana agenda nel sedile posteriore della sua auto. Deduce bene che sia di Gabriele, ma quando si danno appuntamento - per la restituzione dell'agenda - Cassandra soccorre Gabriele perchè non sta bene e scopre essere diabetico.Da questo punto la situazione cambia e il rapporto tra i due prende un'altra piega.
Forse dipende da un fattore di pensiero puramente personale [me ne rendo conto] ma il libro non è niente di eccezionale.
L'inizio promette bene, non con il classico amore a prima vista e tra i due c'è quasi odio, ma dopo l'aiuto che Gabriele riceve da Cassandra sembra far scattare la scintilla e cambiare le carte in tavola e tutto cade nei soliti cliché tipici del genere.Lo stile è semplice e fluido, il punto di vista alterna tra i due protagonisti, ma le vicende scorrono troppo in fretta.Il personaggio di Cassandra sembra vivere nelle favole e si imbambola al primo tocco casuale da parte di Gabriele. Sembra quasi annullarsi quando si tratta di lui e lo asseconda forse un pò troppo... capisco che in amore non si ragiona, ma non è una scusa per essere trattati a piacimento dagli altri.Gabriele è fuori dagli standard, con capelli lunghi che raccoglie con uno chignon maschile ed è diabetico. Non è in pace con la sua malattia e addirittura si arrabbia se la sorella si preoccupa per lui.Entrambi hanno un buon motivo per avere difficoltà a guidare ed è spiegato finalmente verso la fine.Ho trovato anche poco piacevole le dinamiche del loro primo bacio. Questo amore sbocciato all'improvviso, senza un minimo di conoscenza non regge molto.Il personaggio di Elisa viene menzionato poco e sua sorella Sofia, che consiglia l'App per la guida, l'ho trovata un tantino maleducata nelle risposte.La sorella di Gabriele, Lara, si preoccupa molto per il fratello. Spesso è invadente tanto da piombare nel suo appartamento senza nemmeno bussare, ma è un comportamento giustificato, perchè vuole dargli le migliori cure.
In definitiva il romanzo non mi è piaciuto per la fretta nella narrazione e per non esserci niente di innovativo. Tutto si svolge in un unico piano senza colpi di scena rilevanti.
Cassandra è a Roma. La sua amica Elisa ha avuto un incidente e deve subire una piccola operazione alla gamba. A Milano però attende il lavoro e almeno Cassandra deve fare ritorno. Non può viaggiare da sola, quindi, tramite l'applicazione With my car condivide il viaggio con quello che si rivela il famoso scrittore di gialli Gabriele Neri alias Jack Lang.Il primo approccio tra i due protagonisti è un vero incubo.Gabriele è scorbutico e se ne sta per i suoi pensieri. Cassandra cerca di creare una bella atmosfera, ma fallisce.Una volta a Milano le strade dei due si dividono e ognuno prosegue la sua vita.Cassandra si accorge, poi, di una strana agenda nel sedile posteriore della sua auto. Deduce bene che sia di Gabriele, ma quando si danno appuntamento - per la restituzione dell'agenda - Cassandra soccorre Gabriele perchè non sta bene e scopre essere diabetico.Da questo punto la situazione cambia e il rapporto tra i due prende un'altra piega.
Forse dipende da un fattore di pensiero puramente personale [me ne rendo conto] ma il libro non è niente di eccezionale.
L'inizio promette bene, non con il classico amore a prima vista e tra i due c'è quasi odio, ma dopo l'aiuto che Gabriele riceve da Cassandra sembra far scattare la scintilla e cambiare le carte in tavola e tutto cade nei soliti cliché tipici del genere.Lo stile è semplice e fluido, il punto di vista alterna tra i due protagonisti, ma le vicende scorrono troppo in fretta.Il personaggio di Cassandra sembra vivere nelle favole e si imbambola al primo tocco casuale da parte di Gabriele. Sembra quasi annullarsi quando si tratta di lui e lo asseconda forse un pò troppo... capisco che in amore non si ragiona, ma non è una scusa per essere trattati a piacimento dagli altri.Gabriele è fuori dagli standard, con capelli lunghi che raccoglie con uno chignon maschile ed è diabetico. Non è in pace con la sua malattia e addirittura si arrabbia se la sorella si preoccupa per lui.Entrambi hanno un buon motivo per avere difficoltà a guidare ed è spiegato finalmente verso la fine.Ho trovato anche poco piacevole le dinamiche del loro primo bacio. Questo amore sbocciato all'improvviso, senza un minimo di conoscenza non regge molto.Il personaggio di Elisa viene menzionato poco e sua sorella Sofia, che consiglia l'App per la guida, l'ho trovata un tantino maleducata nelle risposte.La sorella di Gabriele, Lara, si preoccupa molto per il fratello. Spesso è invadente tanto da piombare nel suo appartamento senza nemmeno bussare, ma è un comportamento giustificato, perchè vuole dargli le migliori cure.
In definitiva il romanzo non mi è piaciuto per la fretta nella narrazione e per non esserci niente di innovativo. Tutto si svolge in un unico piano senza colpi di scena rilevanti.
L'amore non è mai una cosa semplice by Anna Premoli
4.0
Se siete a corto di idee su cosa poter leggere durante l'estate o in un momento di relax, questo è un ottimo consiglio.
Anna Premoli è in grado di creare personaggi realisti e, con il suo stile unico, trascina il lettore dalla prima pagina.
Lavinia Ferrari frequenta l'ultimo anno di università alla facoltà di economia alla Bocconi di Milano. Ha scelto questo percorso per non deludere le aspettative dei suoi genitori, ma lei in realtà non sa esattamente cosa fare, soprattutto una volta laureata e questo la spaventa. Ha un desiderio in particolare ma ha ancora le idee confuse.
Per un progetto di laurea si trova a dover collaborare con Sebastiano Marconi, un quasi ingegnere informatico - del Politecnico - tutt'altro che semplice da capire; infatti, il loro rapporto non inizia certo con il piede giusto e Lavinia continua a chiedersi se troveranno mai un punto di incontro per una buona riuscita del progetto. I crediti... a lei interessa ottenere quei fatidici crediti.
Lavinia è al passo con le tendenze, si diverte con le amiche e in certe occasioni - testuale - "sono una ragazza sfacciata e ne vado fiera". Non si fa scrupoli a presentarsi a casa di Seb per parlare del progetto, ha sempre la risposta pronta e rischia il tutto e per tutto, ma allo stesso tempo nasconde delle incertezze per quanto riguarda il suo futuro e a volte i suoi sorrisi non sono sempre veri.
Sebastiano è anche lui un personaggio fuori da ogni standard. Si presenta difficile da gestire con tutti muri che si è innalzato per proteggersi. Vive nel suo mondo, è enigmatico, nasconde splendidi occhi grigi e lentiggini da un ciuffo ribelle, ma sotto sotto ha anche lui un lato dolce e comico.
Quindi, un libro dove non si trova la ragazzina indifesa e il ragazzo belloccio e strafottente che si vedono per la prima volta ed è subito amore. Niente pianti inutili o scenate da film sdolcinato.
Qui abbiamo due personaggi con le loro strade di pensiero e manterranno queste caratteristiche fino alla fine, se non che in compagnia reciproca entrambi si comportano da se stessi, senza maschere, ma questo se ne renderanno conto un pò più avanti.
Il libro è un viaggio alla scoperta di altre loro caratteristiche già presenti: si verifica quello che può semplicemente essere visto come il portare alla superficie qualcosa presente in profondità, ma che per qualche ragione i protagonisti hanno deciso di non sfoggiarli subito. (...io ho percepito questo durante la lettura).
Il progetto a cui devono lavorare a volte cade in second piano, lasciando la scena a quello che si sta creando tra i due protagonisti.
Lavinia entrerà lentamente nel mondo di Sebastiano, conoscendo alcuni suoi amici, alcune sue abitudini e troverà piacevole la scelta delle magliette in stile geek di lui.
Seb, d'altro canto, capirà che è inutile opporre resistenza e vedrà la realtà per quella che è (ma con mooooolta calma...).
Pian piano tra loro si instaurerà un legame particolare, dove all'inizio si parla solo di amicizia a senso unico - come spesso Lav deve ripetere a se stessa - per poi trasformarsi in qualcosa di più reciproco.
Il bello di questo libro è che tutto si svolge seguendo dei tempi, senza fretta.
Ci saranno atteggiamenti che faranno scuotere la testa o ridere da parte di entrambi i protagonisti e molte citazioni che ti faranno anche un pò riflettere.
Giada, Alessandra e Francesca che sono - in ordine - amiche e sorella di Lavinia rimangono un pò nella cornice, ma si faranno apprezzare lo stesso. Questa scelta è ben chiara: il romanzo è incentrato su Lav e Seb, dove, la prima imparerà a decidere con la propria testa, seguendo le sue esigenze, mentre il secondo abbasserà le sue barriere per lasciare spazio a nuove esperienze. Entrambi, però, avranno ancora tanto da imparare, ma solo vivendo lo capiranno.
Il narratore è interno dal punto di vista di Lavinia.
Lo stile è scorrevole, semplice, fresco ed ti trascina sin dall'inizio, il tutto condito da descrizioni e dialoghi ben amalgamati tra loro.
Molte personalità differenti tra loro, eppure, riescono a trovare il giusto modo di coesistere, senza annullare l'altro, mantenendo l'unicità della persona e trarre il meglio.
In conclusione, L'amore non è mai una cosa semplice è un romanzo da gustare, dove è presente un miscuglio di vite, di amicizie, di dubbi, di esperienze, di problemi con i genitori, di amori che nascono piano e tutto questo caratterizzato dal fattore realtà. Sì, perché sono situazioni che potrebbero benissimo succedere anche nella vita reale ed è anche per questo che mi è davvero piaciuto.
Anna Premoli è in grado di creare personaggi realisti e, con il suo stile unico, trascina il lettore dalla prima pagina.
Lavinia Ferrari frequenta l'ultimo anno di università alla facoltà di economia alla Bocconi di Milano. Ha scelto questo percorso per non deludere le aspettative dei suoi genitori, ma lei in realtà non sa esattamente cosa fare, soprattutto una volta laureata e questo la spaventa. Ha un desiderio in particolare ma ha ancora le idee confuse.
Per un progetto di laurea si trova a dover collaborare con Sebastiano Marconi, un quasi ingegnere informatico - del Politecnico - tutt'altro che semplice da capire; infatti, il loro rapporto non inizia certo con il piede giusto e Lavinia continua a chiedersi se troveranno mai un punto di incontro per una buona riuscita del progetto. I crediti... a lei interessa ottenere quei fatidici crediti.
Lavinia è al passo con le tendenze, si diverte con le amiche e in certe occasioni - testuale - "sono una ragazza sfacciata e ne vado fiera". Non si fa scrupoli a presentarsi a casa di Seb per parlare del progetto, ha sempre la risposta pronta e rischia il tutto e per tutto, ma allo stesso tempo nasconde delle incertezze per quanto riguarda il suo futuro e a volte i suoi sorrisi non sono sempre veri.
Sebastiano è anche lui un personaggio fuori da ogni standard. Si presenta difficile da gestire con tutti muri che si è innalzato per proteggersi. Vive nel suo mondo, è enigmatico, nasconde splendidi occhi grigi e lentiggini da un ciuffo ribelle, ma sotto sotto ha anche lui un lato dolce e comico.
Quindi, un libro dove non si trova la ragazzina indifesa e il ragazzo belloccio e strafottente che si vedono per la prima volta ed è subito amore. Niente pianti inutili o scenate da film sdolcinato.
Qui abbiamo due personaggi con le loro strade di pensiero e manterranno queste caratteristiche fino alla fine, se non che in compagnia reciproca entrambi si comportano da se stessi, senza maschere, ma questo se ne renderanno conto un pò più avanti.
Il libro è un viaggio alla scoperta di altre loro caratteristiche già presenti: si verifica quello che può semplicemente essere visto come il portare alla superficie qualcosa presente in profondità, ma che per qualche ragione i protagonisti hanno deciso di non sfoggiarli subito. (...io ho percepito questo durante la lettura).
Il progetto a cui devono lavorare a volte cade in second piano, lasciando la scena a quello che si sta creando tra i due protagonisti.
Lavinia entrerà lentamente nel mondo di Sebastiano, conoscendo alcuni suoi amici, alcune sue abitudini e troverà piacevole la scelta delle magliette in stile geek di lui.
Seb, d'altro canto, capirà che è inutile opporre resistenza e vedrà la realtà per quella che è (ma con mooooolta calma...).
Pian piano tra loro si instaurerà un legame particolare, dove all'inizio si parla solo di amicizia a senso unico - come spesso Lav deve ripetere a se stessa - per poi trasformarsi in qualcosa di più reciproco.
Il bello di questo libro è che tutto si svolge seguendo dei tempi, senza fretta.
Ci saranno atteggiamenti che faranno scuotere la testa o ridere da parte di entrambi i protagonisti e molte citazioni che ti faranno anche un pò riflettere.
Giada, Alessandra e Francesca che sono - in ordine - amiche e sorella di Lavinia rimangono un pò nella cornice, ma si faranno apprezzare lo stesso. Questa scelta è ben chiara: il romanzo è incentrato su Lav e Seb, dove, la prima imparerà a decidere con la propria testa, seguendo le sue esigenze, mentre il secondo abbasserà le sue barriere per lasciare spazio a nuove esperienze. Entrambi, però, avranno ancora tanto da imparare, ma solo vivendo lo capiranno.
Il narratore è interno dal punto di vista di Lavinia.
Lo stile è scorrevole, semplice, fresco ed ti trascina sin dall'inizio, il tutto condito da descrizioni e dialoghi ben amalgamati tra loro.
Molte personalità differenti tra loro, eppure, riescono a trovare il giusto modo di coesistere, senza annullare l'altro, mantenendo l'unicità della persona e trarre il meglio.
In conclusione, L'amore non è mai una cosa semplice è un romanzo da gustare, dove è presente un miscuglio di vite, di amicizie, di dubbi, di esperienze, di problemi con i genitori, di amori che nascono piano e tutto questo caratterizzato dal fattore realtà. Sì, perché sono situazioni che potrebbero benissimo succedere anche nella vita reale ed è anche per questo che mi è davvero piaciuto.
Chi sta male non lo dice by Antonio Dikele Distefano
3.0
Nella prima parte del libro la voce narrante è Ifem, una ragazza alle prese con una vita per niente rosea. Dopo la tragica scomparsa della madre, il rapporto con il padre peggiora ulteriormente: vuole sapere perché la madre è suscita di casa piangendo quella stessa sera in cui è morta. Ifem usa la sua timidezza come una maschera, una protezione perché ha paura di affrontare la vita. Vive un amore un pò tormentato con Yannick, protagonista principale della seconda parte del libro. Anche lui è un ragazzo alle prese con una famiglia composta solo dalla madre e la sua indipendenza dalla droga.
Immigrazione, droga, amore, perdita, mancanze, difficoltà, solitudine sono i temi principali che vengono presi in considerazione.
Lo stile dell'autore è molto semplice, basilare e la lettura scorre senza ostacoli.
Vengono raccontati piccoli sprazzi di vita di Ifem e Yannick per offrire al lettore un quadro generale della situazione e arrivare subito al punto della rinascita, della voglia di reagire, di ritornare a vivere.
Molte sono le citazioni interessanti e interi capitoli (molto brevi anch'essi) per riflettere.
Un finale non-finale che lascia navigare con la fantasia per rispondere alle domande ancora senza risposta.
Personalmente lo reputo un buon libriccino, da leggere dando la giusta attenzione. Offre punti di riflessione e su molte argomentazioni mi sono trovata d'accordo con quello scritto.
Mi ha un pochino deluso il fatto che sia così breve, nonostante i temi trattati. Avrei preferito un finale più marcato, un graduale cambiamento dei personaggi e non risolvere tutto così brevemente. L'ho percepito come fosse un semplice riassumere di avvenimenti principali.
Non so se era l'intento dell'autore a non soffermarsi troppo sulla storia, ma solo - appunto - scrivere qualcosa per far ragionare il lettore.
Diciamo che a questo libro manca qualcosina. È un buon libro da leggere, ci sono molte frasi ad effetto, ma non eccellente.
Immigrazione, droga, amore, perdita, mancanze, difficoltà, solitudine sono i temi principali che vengono presi in considerazione.
Lo stile dell'autore è molto semplice, basilare e la lettura scorre senza ostacoli.
Vengono raccontati piccoli sprazzi di vita di Ifem e Yannick per offrire al lettore un quadro generale della situazione e arrivare subito al punto della rinascita, della voglia di reagire, di ritornare a vivere.
Molte sono le citazioni interessanti e interi capitoli (molto brevi anch'essi) per riflettere.
Un finale non-finale che lascia navigare con la fantasia per rispondere alle domande ancora senza risposta.
Personalmente lo reputo un buon libriccino, da leggere dando la giusta attenzione. Offre punti di riflessione e su molte argomentazioni mi sono trovata d'accordo con quello scritto.
Mi ha un pochino deluso il fatto che sia così breve, nonostante i temi trattati. Avrei preferito un finale più marcato, un graduale cambiamento dei personaggi e non risolvere tutto così brevemente. L'ho percepito come fosse un semplice riassumere di avvenimenti principali.
Non so se era l'intento dell'autore a non soffermarsi troppo sulla storia, ma solo - appunto - scrivere qualcosa per far ragionare il lettore.
Diciamo che a questo libro manca qualcosina. È un buon libro da leggere, ci sono molte frasi ad effetto, ma non eccellente.
Lolita by Vladimir Nabokov
4.0
Un amore ossessivo.
Un amore illimitato, dove lui farebbe di tutto pur di vedere la sua piccola amata felice.
Un amore ostacolato dal mondo intero, ma loro riesco sempre a trovare un posto di intimità.
Un amore fuori dagli schemi.
Nessuna volgarità, nessuna oscenità.
Nulla viene lasciato al caso.
Linguaggio ricercato, a tratti poetico.
Questo libro non ha bisogno di presentazioni, nemmeno di recensioni e voti.
Lolita andrebbe letto senza fini morali: qui non c'è niente di osceno. Si parla di amore. Si scava nella psicologia di un uomo innamorato e di quanto al di là si spinga per far sì che questo sentimento sbocci nella sua completezza.
Humbert e Lolita vi entreranno sotto pelle e ci resteranno.
Il libro è diviso in due parti e nella seconda lo stile è molto ricercato e potrebbe rallentare la lettura, ma davvero, lo sforzo ripagherà le vostre fatiche.
Nabokov è un autore con particolarità uniche. Deve essere letto con attenzione.
Consigliato di leggere.
Un amore illimitato, dove lui farebbe di tutto pur di vedere la sua piccola amata felice.
Un amore ostacolato dal mondo intero, ma loro riesco sempre a trovare un posto di intimità.
Un amore fuori dagli schemi.
Nessuna volgarità, nessuna oscenità.
Nulla viene lasciato al caso.
Linguaggio ricercato, a tratti poetico.
Questo libro non ha bisogno di presentazioni, nemmeno di recensioni e voti.
Lolita andrebbe letto senza fini morali: qui non c'è niente di osceno. Si parla di amore. Si scava nella psicologia di un uomo innamorato e di quanto al di là si spinga per far sì che questo sentimento sbocci nella sua completezza.
Humbert e Lolita vi entreranno sotto pelle e ci resteranno.
Il libro è diviso in due parti e nella seconda lo stile è molto ricercato e potrebbe rallentare la lettura, ma davvero, lo sforzo ripagherà le vostre fatiche.
Nabokov è un autore con particolarità uniche. Deve essere letto con attenzione.
Consigliato di leggere.
Un giorno questo dolore ti sarà utile by Peter Cameron
3.0
James è un ragazzo di 18 anni alle prese con i problemi e i dubbi di un adolescente non "compatibile" con la società.
Non ha amici, i suoi genitori pensano sia gay e ha una sorella che, tra le altre cose, sta intraprendendo una relazione con un uomo molto più vecchio di lei. L'unica persona con cui va veramente d'accordo è nonna Nanette, tanto che si reca spesso a farle visita.
James ha già deciso che non frequenterà l'università.
Preferisce rimanere da solo, leggere Shakespeare o Trollope e vuole trovare una casa per vivere per conto suo.
Un giorno durante l'orario di lavoro chatta con John usufruendo un profilo falso e i due fissano un incontro.
Durante la lettura si percepisce il disagio di James, un ragazzo che vuole evadere da questa società abituata ad etichettare e criticare un comportamento diverso dalla massa. James è anche costretto a sottoporsi a delle sedute con una psicologa e qui conosciamo una sua esperienza avvenuta qualche mese prima - che prova il suo distacco con i suoi coetanei.
Lo stile è semplice, non particolarmente ricercato e la lettura scivola tranquilla.
Il punto di vista è interno, quello di James, dando spazio alla nonna e lasciando un pò in disparte gli altri personaggi.
I dialoghi hanno una buona presenza e James, spesso, si sofferma sul significato delle parole usate dall'interlocutore, anziché rispondere alla domanda.
Di preciso non so cosa mi aspettassi da questo libro, ma non so bene come esprimermi.
Sembra manchi un pochino di spessore su alcune parti e, capisco i dubbi di un adolescente, ma speravo in una svolta del personaggio di James.
Il finale aperto lascia mille domande e lascia il lettore titubante. Certo, siamo testimoni della decisione di James nel discorso dell'università e chiarirà il suo orientamento sessuale, cosa che per tutta la lettura ha sempre girato attorno e mai dato una risposta definitiva, ma tutto il libro sembra solo l'inizio della storia.
Forse sono io che avevo aspettative diverse o non l'ho letto con attenzione. Il libro è discreto, nulla da ribattere sullo stile asciutto e diretto dell'autore, ma il finale proprio non mi va giù. Si capisce benissimo il messaggio che vuole impartire l'autore e sono d'accordo, ma sembra interrotto a metà un qualcosa che avrebbe potuto funzionare se sviluppato in modo diverso.
Tutto sommato, però, è da leggere, ci sono molte citazioni interessanti e punti di riflessione, ma personalmente non mi ha fatto impazzire.
Non ha amici, i suoi genitori pensano sia gay e ha una sorella che, tra le altre cose, sta intraprendendo una relazione con un uomo molto più vecchio di lei. L'unica persona con cui va veramente d'accordo è nonna Nanette, tanto che si reca spesso a farle visita.
James ha già deciso che non frequenterà l'università.
Preferisce rimanere da solo, leggere Shakespeare o Trollope e vuole trovare una casa per vivere per conto suo.
Un giorno durante l'orario di lavoro chatta con John usufruendo un profilo falso e i due fissano un incontro.
Durante la lettura si percepisce il disagio di James, un ragazzo che vuole evadere da questa società abituata ad etichettare e criticare un comportamento diverso dalla massa. James è anche costretto a sottoporsi a delle sedute con una psicologa e qui conosciamo una sua esperienza avvenuta qualche mese prima - che prova il suo distacco con i suoi coetanei.
Lo stile è semplice, non particolarmente ricercato e la lettura scivola tranquilla.
Il punto di vista è interno, quello di James, dando spazio alla nonna e lasciando un pò in disparte gli altri personaggi.
I dialoghi hanno una buona presenza e James, spesso, si sofferma sul significato delle parole usate dall'interlocutore, anziché rispondere alla domanda.
Di preciso non so cosa mi aspettassi da questo libro, ma non so bene come esprimermi.
Sembra manchi un pochino di spessore su alcune parti e, capisco i dubbi di un adolescente, ma speravo in una svolta del personaggio di James.
Il finale aperto lascia mille domande e lascia il lettore titubante. Certo, siamo testimoni della decisione di James nel discorso dell'università e chiarirà il suo orientamento sessuale, cosa che per tutta la lettura ha sempre girato attorno e mai dato una risposta definitiva, ma tutto il libro sembra solo l'inizio della storia.
Forse sono io che avevo aspettative diverse o non l'ho letto con attenzione. Il libro è discreto, nulla da ribattere sullo stile asciutto e diretto dell'autore, ma il finale proprio non mi va giù. Si capisce benissimo il messaggio che vuole impartire l'autore e sono d'accordo, ma sembra interrotto a metà un qualcosa che avrebbe potuto funzionare se sviluppato in modo diverso.
Tutto sommato, però, è da leggere, ci sono molte citazioni interessanti e punti di riflessione, ma personalmente non mi ha fatto impazzire.
Big Magic: Vinci la paura e scopri il miracolo di una vita creativa by Elizabeth Gilbert
4.0
Leggere questo libro è come respirare aria pulita di campagna dopo essere stati intrappolati nell'ambiente frenetico di città per un lungo periodo.
Pensavo di leggere il solito discorso moralista sul non arrenderti e otterrai ciò che desideri. E voglio dire, sì, c'è anche qui una tesi simile, ma in una chiave diversa.
Elizabeth Gilbert parla a cuore aperto, raccontando le fortune e le sfortune che ha vissuto - e che vive tutt'ora - in prima persona vivendo una vita creativa.
Se come me pensavate che essere creativi significasse solo essere in grado di dipingere, abbellire una vetrina di un negozio, sistemare in modo diverso la stanza, vi assicuro che leggendo questo libro vi ricrederete. È un mondo molto più ampio, tutto da scoprire e capirete che tutti ci possiamo vivere.
Ma cosa intende lei per vita creativa?
"[...] quando parlo di «vita creativa» [...]
mi riferisco a una vita vissuta sulla spinta della
curiosità e non della paura.
Qui si parla di tesori.
Tesori nascosti che tutti noi abbiamo, ma solo chi vive con creatività riuscirà a trovarli e scoprire una nuova prospettiva della vita.
Si parla di paura.
Paura di decidere e affrontare qualcosa che forse ci sembra più grande di noi.
Si parla di successo.
Successo che per funzionare in questo mondo deve essere rivolto a noi stessi, non agli altri.
Si parla di idee.
Idee che sono - testuale - forme di vita energetiche e incorporee, completamente separate da noi, ma in grado di interagire con noi. (Tra l'altro, geniale questa visione!)
Si parla di un sacco di cose, impossibili da elencare tutte.
Con uno stile impeccabile, l'autrice ci porta alla scoperta di questo mondo e ci apre gli occhi su molti aspetti che credevamo non c'entrassero nulla.
Ci racconta di quello che le ha cambiato la vita, ma ci rende partecipi anche delle sconfitte che le hanno sempre insegnato qualcosa.
Ci consiglia di non vedere solo bianco e nero, ma di convivere con gli opposti, l'importante è che sia tu stesso alla guida dell'impresa.
Offre qualche dritta su come superare la paura, andare avanti dopo una sconfitta, gestire le idee e come realizzarle.
Incontri con autori, confronti con amiche, vicende familiari sono esempi che l'autrice mettete a nudo per arrivare alla morale del discorso.
Se volete essere scrittori, siate scrittori.
Se volete essere musicisti, siate musicisti.
Se volete essere attori, siate attori.
Se volete essere fotografi, siate fotografi.
Se volete essere giardinieri, siate giardinieri.
Se volete essere allevatori, siate allevatori.
Se volete essere qualcuno, siate quel qualcuno!
Ponetevi la domanda: cosa mi fa sentire vivo? Ma soprattutto: cosa sono disposto a fare pur ottenendo niente? Essere creativi significa anche prendersi dei rischi, ma se si ha la consapevolezza, perché bloccarsi?
Non dovete abbandonare la vita di tutti i giorni per vivere una vita creativa, perché quello che vi blocca probabilmente è il concetto errato in sé del termine.
"Big magic" è un manuale di consigli e riflessioni da leggere tutto d'un fiato.
Tutti gli argomenti hanno un filo connettivo e difficilmente si riesce a staccare gli occhi dalle pagine. È come un album musicale dove le tracce sono tutte collegate tra loro e non riesci ad apprezzarne una senza aver ascoltato quella prima e quello dopo.
La genialità di alcune argomentazioni sono folli - ma folli nel senso positivo del termine! Non lascia nulla di non risposto.
Uno dei tanti aspetti positivi di questo libro è che non ti dice che sarà tutto rose e fiori. Ti offre una visuale completa del mondo della creatività, sia gli aspetti positivi sia quelli negativi, ma hai anche tutti gli strumenti per gestirli e vivere la tua vita. La tua vita all'insegna della creatività come mai avevi pensato.
Concludo dicendo che questo libro lo consiglio a tutti. Sebbene ci siano due/tre aspetti in cui non sono d'accordo e a volte si ripete lo stesso concetto, è una guida strutturata in modo logico e utile.
Pensavo di leggere il solito discorso moralista sul non arrenderti e otterrai ciò che desideri. E voglio dire, sì, c'è anche qui una tesi simile, ma in una chiave diversa.
Elizabeth Gilbert parla a cuore aperto, raccontando le fortune e le sfortune che ha vissuto - e che vive tutt'ora - in prima persona vivendo una vita creativa.
Se come me pensavate che essere creativi significasse solo essere in grado di dipingere, abbellire una vetrina di un negozio, sistemare in modo diverso la stanza, vi assicuro che leggendo questo libro vi ricrederete. È un mondo molto più ampio, tutto da scoprire e capirete che tutti ci possiamo vivere.
Ma cosa intende lei per vita creativa?
"[...] quando parlo di «vita creativa» [...]
mi riferisco a una vita vissuta sulla spinta della
curiosità e non della paura.
Qui si parla di tesori.
Tesori nascosti che tutti noi abbiamo, ma solo chi vive con creatività riuscirà a trovarli e scoprire una nuova prospettiva della vita.
Si parla di paura.
Paura di decidere e affrontare qualcosa che forse ci sembra più grande di noi.
Si parla di successo.
Successo che per funzionare in questo mondo deve essere rivolto a noi stessi, non agli altri.
Si parla di idee.
Idee che sono - testuale - forme di vita energetiche e incorporee, completamente separate da noi, ma in grado di interagire con noi. (Tra l'altro, geniale questa visione!)
Si parla di un sacco di cose, impossibili da elencare tutte.
Con uno stile impeccabile, l'autrice ci porta alla scoperta di questo mondo e ci apre gli occhi su molti aspetti che credevamo non c'entrassero nulla.
Ci racconta di quello che le ha cambiato la vita, ma ci rende partecipi anche delle sconfitte che le hanno sempre insegnato qualcosa.
Ci consiglia di non vedere solo bianco e nero, ma di convivere con gli opposti, l'importante è che sia tu stesso alla guida dell'impresa.
Offre qualche dritta su come superare la paura, andare avanti dopo una sconfitta, gestire le idee e come realizzarle.
Incontri con autori, confronti con amiche, vicende familiari sono esempi che l'autrice mettete a nudo per arrivare alla morale del discorso.
Se volete essere scrittori, siate scrittori.
Se volete essere musicisti, siate musicisti.
Se volete essere attori, siate attori.
Se volete essere fotografi, siate fotografi.
Se volete essere giardinieri, siate giardinieri.
Se volete essere allevatori, siate allevatori.
Se volete essere qualcuno, siate quel qualcuno!
Ponetevi la domanda: cosa mi fa sentire vivo? Ma soprattutto: cosa sono disposto a fare pur ottenendo niente? Essere creativi significa anche prendersi dei rischi, ma se si ha la consapevolezza, perché bloccarsi?
Non dovete abbandonare la vita di tutti i giorni per vivere una vita creativa, perché quello che vi blocca probabilmente è il concetto errato in sé del termine.
"Big magic" è un manuale di consigli e riflessioni da leggere tutto d'un fiato.
Tutti gli argomenti hanno un filo connettivo e difficilmente si riesce a staccare gli occhi dalle pagine. È come un album musicale dove le tracce sono tutte collegate tra loro e non riesci ad apprezzarne una senza aver ascoltato quella prima e quello dopo.
La genialità di alcune argomentazioni sono folli - ma folli nel senso positivo del termine! Non lascia nulla di non risposto.
Uno dei tanti aspetti positivi di questo libro è che non ti dice che sarà tutto rose e fiori. Ti offre una visuale completa del mondo della creatività, sia gli aspetti positivi sia quelli negativi, ma hai anche tutti gli strumenti per gestirli e vivere la tua vita. La tua vita all'insegna della creatività come mai avevi pensato.
Concludo dicendo che questo libro lo consiglio a tutti. Sebbene ci siano due/tre aspetti in cui non sono d'accordo e a volte si ripete lo stesso concetto, è una guida strutturata in modo logico e utile.
La casa dei meravigliosi tramonti by Heidi Swain
2.0
Lottie è una giovane ragazza che inaspettatamente eredita il bellissimo Cottage di Gwen. È particolarmente legata a quel posto, perchè ci ha trascorso la sua infanzia, prima di doversi trasferire a Lincoln. Ritornarci per lei vuol dire vivere una sensazione dolce-amara. Le manca moltissimo Gwen e la nonna Flora, entrambe morte a distanza di pochi mesi, ma è determinata a renderle orgogliose di sé. Il paese è piccolo e non esistono segreti: tutti sanno tutto di tutti e ogni piccolo pettegolezzo balla di bocca in bocca storpiando un pò la realtà dei fatti. Per fortuna il Cottage di Lottie è abbastanza isolato, così può dedicarsi al suo lavoro senza essere completamente inglobata da queste dicerie. Mags e Chris sono amici di vecchia data che le danno un caloroso benvenuto, assieme ad altre poche persone. Alla porta del Cottage si presenta, poi, Matt, dicendo di essere il tuttofare di cui Gwen si affidava per ogni lavoro di manutenzione. Lottie farà conoscenza anche di Will, il veterinario del paese. I due partono subito con il piede sbagliato e la situazione è talmente tesa che si può tagliare con il coltello. Nel corso della lettura si conosce qualche sprazzo del passato di Lottie e si capirà perchè non vuole per nessuna ragione guidare una macchina; infatti si affida all'amata bicicletta sgangherata di Gwen, ma dopo un brutto incidente l'idea di un mezzo di trasporto un pò più sicuro non è poi così male. Il carattere burbero di Will avrà una sua spiegazione e anche la troppa bontà di Matt farà ricredere chi lo trova così grazioso e generoso.
Sarò la voce fuori dal coro e la farò breve, ma a me questo romanzo non è piaciuto.
La protagonista Lottie l'ho trovata un pò superficiale e credulona a tutto quello che le viene detto. Si affida solo alle voci di corridoio senza chiedere alla fonte diretta. Si descrive come una persona restia a fidarsi delle altre persone, però fin da subito e senza battere ciglio affida tutti i lavori del Cottage a Matt, omettendo quel minimo di approfondimento che la questione prevede.
Tutta la bella schiera di persone che accolgono chi più chi meno Lottie sono un misto tra amici e nemici, alcuni determinanti, altri solo da cornice alla storia.
La trama si dilunga con scene che si sarebbero potute omettere. Alcuni discorsi sembrano quelli tipici di quando si vuole rompere il silenzio più che conversare davvero e per quasi metà libro non succede niente di rilevante. Per farla breve: ci si perde in chiacchiere di poco conto. Certo, alcuni fatti sono anche carini, ma occupano troppo spazio e rallentano lo svolgimento.
La "minaccia" della persona che vuole a tutti i costi comprare il Cottage non si percepisce per niente; anzi, viene accennata giusto un paio di volte ma non viene dato tanto peso, se non alla fine quando si capisce chi è e per quale motivo vuole il terreno.
I capitoli finali e l'epilogo rispondono - finalmente - a tutti i dubbi e mettono a tacere tutte le sciocchezze che il paese aveva dato voce.
Le descrizioni paesaggistiche sono basilari, mentre quelle dei personaggi sono quasi del tutto assenti.
Il narratore è interno ed è quello di Lottie.
Nemmeno i personaggi di Will e Matt mi sono piaciuti. Entrambi sembrano i classici principi azzurri usciti dalle favole (...detto tra noi, questo genere di cose non fanno più per me). Spesso anche loro non si comportano da uomini e per una buona parte della lettura sembra avere a che fare con adolescenti immaturi anziché con adulti responsabili che affrontando i problemi di petto o ribellarsi in situazioni sgradevoli. [Piccolo spoiler (E dai Matt... possibile che ti sei fatto trascinare da quella faccenda di tuo zio senza nemmeno ribellarti? E Will... corri a destra e a manca per salvare gli animali, ma non soccorri Lottie andata fuori strada, per giunta colpa tua? Suvvia... Questi fatti fanno un pò torcere il naso e li ho trovati incoerenti.)]
Mi duole dover "stroncare" un libro, perchè cerco di trarre anche la più piccola parte buona, ma qui non ne ho trovate. È davvero un gran peccato, perchè secondo me questo romanzo aveva del potenziale per la trama, ma è stata sviluppata in malo modo e questo ha reso difficoltosa la lettura, nonostante lo stile sia semplice. Ho trovato il romanzo spento, lento e lo svolgimento abbastanza intuitivo e piatto. Alcuni chiarimenti del passato di Will e degli sbagli di Matt vanno bene ma sono stati molto velocizzati verso la fine.
Anche il titolo trae un pò in inganno il lettore: i tramonti non centrano niente con il libro. Avrei preferito una traduzione più letterale del titolo originale (Coming Home to Cockoo Cottage); sarebbe stato più inerente con la storia.
Sono consapevole di essere - forse - l'unica a non aver apprezzato il libro, ma questo è quello che ho percepito durante la lettura e, non per difendermi, ma ognuno è libero di esprimere un suo parere liberamente in modo educato.
Forse non l'ho capito io?! O è stato tradotto male? Perchè l'autrice è considerata creatrice di bestseller in Inghilterra e, dico davvero, mi dispiace in questo caso essere la voce fuori dal coro.
Sarò la voce fuori dal coro e la farò breve, ma a me questo romanzo non è piaciuto.
La protagonista Lottie l'ho trovata un pò superficiale e credulona a tutto quello che le viene detto. Si affida solo alle voci di corridoio senza chiedere alla fonte diretta. Si descrive come una persona restia a fidarsi delle altre persone, però fin da subito e senza battere ciglio affida tutti i lavori del Cottage a Matt, omettendo quel minimo di approfondimento che la questione prevede.
Tutta la bella schiera di persone che accolgono chi più chi meno Lottie sono un misto tra amici e nemici, alcuni determinanti, altri solo da cornice alla storia.
La trama si dilunga con scene che si sarebbero potute omettere. Alcuni discorsi sembrano quelli tipici di quando si vuole rompere il silenzio più che conversare davvero e per quasi metà libro non succede niente di rilevante. Per farla breve: ci si perde in chiacchiere di poco conto. Certo, alcuni fatti sono anche carini, ma occupano troppo spazio e rallentano lo svolgimento.
La "minaccia" della persona che vuole a tutti i costi comprare il Cottage non si percepisce per niente; anzi, viene accennata giusto un paio di volte ma non viene dato tanto peso, se non alla fine quando si capisce chi è e per quale motivo vuole il terreno.
I capitoli finali e l'epilogo rispondono - finalmente - a tutti i dubbi e mettono a tacere tutte le sciocchezze che il paese aveva dato voce.
Le descrizioni paesaggistiche sono basilari, mentre quelle dei personaggi sono quasi del tutto assenti.
Il narratore è interno ed è quello di Lottie.
Nemmeno i personaggi di Will e Matt mi sono piaciuti. Entrambi sembrano i classici principi azzurri usciti dalle favole (...detto tra noi, questo genere di cose non fanno più per me). Spesso anche loro non si comportano da uomini e per una buona parte della lettura sembra avere a che fare con adolescenti immaturi anziché con adulti responsabili che affrontando i problemi di petto o ribellarsi in situazioni sgradevoli. [Piccolo spoiler (E dai Matt... possibile che ti sei fatto trascinare da quella faccenda di tuo zio senza nemmeno ribellarti? E Will... corri a destra e a manca per salvare gli animali, ma non soccorri Lottie andata fuori strada, per giunta colpa tua? Suvvia... Questi fatti fanno un pò torcere il naso e li ho trovati incoerenti.)]
Mi duole dover "stroncare" un libro, perchè cerco di trarre anche la più piccola parte buona, ma qui non ne ho trovate. È davvero un gran peccato, perchè secondo me questo romanzo aveva del potenziale per la trama, ma è stata sviluppata in malo modo e questo ha reso difficoltosa la lettura, nonostante lo stile sia semplice. Ho trovato il romanzo spento, lento e lo svolgimento abbastanza intuitivo e piatto. Alcuni chiarimenti del passato di Will e degli sbagli di Matt vanno bene ma sono stati molto velocizzati verso la fine.
Anche il titolo trae un pò in inganno il lettore: i tramonti non centrano niente con il libro. Avrei preferito una traduzione più letterale del titolo originale (Coming Home to Cockoo Cottage); sarebbe stato più inerente con la storia.
Sono consapevole di essere - forse - l'unica a non aver apprezzato il libro, ma questo è quello che ho percepito durante la lettura e, non per difendermi, ma ognuno è libero di esprimere un suo parere liberamente in modo educato.
Forse non l'ho capito io?! O è stato tradotto male? Perchè l'autrice è considerata creatrice di bestseller in Inghilterra e, dico davvero, mi dispiace in questo caso essere la voce fuori dal coro.
Luci nella notte by Georges Simenon
4.0
Steve e Nancy Hogan sono una normalissima coppia di New York che partono per il Maine per raggiungere i loro figli al campeggio chiamato Walla Walla e riportarli a casa. È il Labor Day e milioni di auto sono in colonna per trascorrere fuori città l'ultimo ponte di vacanza prima che l'atmosfera autunnale invada la città.
Il clima tra i coniugi non è idilliaco.
Nancy è una donna che segue le regole, senza mai uscire dai binari, tiene quasi sotto controllo il marito su tutto quello che fa e trova soddisfazione solo nel posto di lavoro.
Steve soffoca pressioni e delusioni nell'alcol, trovando anche la più piccola occasione per scappare al bar e bersi del whisky o del rye, anche se non apprezza il gusto.
I due comunicano con monosillabi, frasi brevi o domande superflue. Non riescono nemmeno a sfruttare il fatto che i figli non siano a casa, sentendosi quasi disorientati.
Durante il viaggio Steve vuole fermarsi per la seconda volta in un bar, ma la moglie lo minaccia dicendo che se si fosse fermato lei avrebbe continuato da sola prendendo il pullman. Il marito, stanco di non essere visto come uomo tutto d'un pezzo, toglie le chiavi dal cruscotto ed entra al bar, sentendosi potente, forte e convinto che Nancy non avrebbe mai fatto un gesto simile.
Quando ritorna alla macchina, però, la moglie non c'è più e gli comunica tramite un bigliettino che prosegue per conto suo con il pullman.
Steve si gode questa piccola vittoria, ma la soddisfazione non dura per molto, perchè durante questo viaggio succedono degli avvenimenti che entrambi i protagonisti dovranno affrontare con coraggio.
Il narratore esterno in terza persona permette al lettore di avere una visione generale della situazione, calandosi perfettamente nello stile di vita americano.
La routine, lo stress, il lavoro, la famiglia, mille impegni da portare a termine e il tempo instabile fanno in modo che questo ponte di vacanza non sia poi così raggiante.
Già dalle prime pagine si percepisce la non-comunicazione tra la coppia, impegnati solo a scambiarsi le classiche domande per rompere il silenzio imbarazzante.
Una piccola lite e le strade dei due si separano e qui la situazione cambia e prende una piega diversa.
Vediamo Steve continuare a fermarsi nei bar, parlare della sua vita a sconosciuti, aiutato anche dall'alcol, fino a quando ritorna un pò in sé e vuole ritrovare sua moglie.
Ma la moglie non si trova, il detenuto scappato di cui parlano i giornali è ancora a piede libero e lo strano uomo che ha incontrato al bar non suggerisce niente di buono.
Simenon ha la capacità straordinaria di trasmettere il senso di cupezza che lo stesso protagonista sta vivendo attraverso le descrizioni esaustive. Alcuni dialoghi e scene si ripetono, ma consentono al lettore di calarsi alla perfettamente nella situazione, come se fossi tu stesso a viverla. Il flusso di pensieri e domande scorrono come un fiume in piena pagina dopo pagina, utilizzando un linguaggio semplice ed efficace.
Il lettore è spettatore della psicologia di Steve - in particolare - che cambierà il pensiero sull'alcol e sulla moglie e, dopo un tragico avvenimento, i coniugi riusciranno a vedersi e a parlarsi come mai avevano fatto.
Lo stile impeccabile dell'autore vi trascinerà senza nemmeno accorgervene nella corsa per trovare la donna, nei pensieri di Steve, nell'atmosfera americana nei giorni di vacanza, nell'intrigo della situazione e nella sensazione di avere un pericolo molto vicino...
Luci nella notte è un romanzo che vale la pena di leggere.
La vita di una coppia inglobata dalla normalità sarà stravolta da un avvenimento che piomberà senza preavviso.
Il finale perfetto chiude una trama semplice, ma ben sviluppata.
Il clima tra i coniugi non è idilliaco.
Nancy è una donna che segue le regole, senza mai uscire dai binari, tiene quasi sotto controllo il marito su tutto quello che fa e trova soddisfazione solo nel posto di lavoro.
Steve soffoca pressioni e delusioni nell'alcol, trovando anche la più piccola occasione per scappare al bar e bersi del whisky o del rye, anche se non apprezza il gusto.
I due comunicano con monosillabi, frasi brevi o domande superflue. Non riescono nemmeno a sfruttare il fatto che i figli non siano a casa, sentendosi quasi disorientati.
Durante il viaggio Steve vuole fermarsi per la seconda volta in un bar, ma la moglie lo minaccia dicendo che se si fosse fermato lei avrebbe continuato da sola prendendo il pullman. Il marito, stanco di non essere visto come uomo tutto d'un pezzo, toglie le chiavi dal cruscotto ed entra al bar, sentendosi potente, forte e convinto che Nancy non avrebbe mai fatto un gesto simile.
Quando ritorna alla macchina, però, la moglie non c'è più e gli comunica tramite un bigliettino che prosegue per conto suo con il pullman.
Steve si gode questa piccola vittoria, ma la soddisfazione non dura per molto, perchè durante questo viaggio succedono degli avvenimenti che entrambi i protagonisti dovranno affrontare con coraggio.
Il narratore esterno in terza persona permette al lettore di avere una visione generale della situazione, calandosi perfettamente nello stile di vita americano.
La routine, lo stress, il lavoro, la famiglia, mille impegni da portare a termine e il tempo instabile fanno in modo che questo ponte di vacanza non sia poi così raggiante.
Già dalle prime pagine si percepisce la non-comunicazione tra la coppia, impegnati solo a scambiarsi le classiche domande per rompere il silenzio imbarazzante.
Una piccola lite e le strade dei due si separano e qui la situazione cambia e prende una piega diversa.
Vediamo Steve continuare a fermarsi nei bar, parlare della sua vita a sconosciuti, aiutato anche dall'alcol, fino a quando ritorna un pò in sé e vuole ritrovare sua moglie.
Ma la moglie non si trova, il detenuto scappato di cui parlano i giornali è ancora a piede libero e lo strano uomo che ha incontrato al bar non suggerisce niente di buono.
Simenon ha la capacità straordinaria di trasmettere il senso di cupezza che lo stesso protagonista sta vivendo attraverso le descrizioni esaustive. Alcuni dialoghi e scene si ripetono, ma consentono al lettore di calarsi alla perfettamente nella situazione, come se fossi tu stesso a viverla. Il flusso di pensieri e domande scorrono come un fiume in piena pagina dopo pagina, utilizzando un linguaggio semplice ed efficace.
Il lettore è spettatore della psicologia di Steve - in particolare - che cambierà il pensiero sull'alcol e sulla moglie e, dopo un tragico avvenimento, i coniugi riusciranno a vedersi e a parlarsi come mai avevano fatto.
Lo stile impeccabile dell'autore vi trascinerà senza nemmeno accorgervene nella corsa per trovare la donna, nei pensieri di Steve, nell'atmosfera americana nei giorni di vacanza, nell'intrigo della situazione e nella sensazione di avere un pericolo molto vicino...
Luci nella notte è un romanzo che vale la pena di leggere.
La vita di una coppia inglobata dalla normalità sarà stravolta da un avvenimento che piomberà senza preavviso.
Il finale perfetto chiude una trama semplice, ma ben sviluppata.
Le nostre anime di notte by Kent Haruf
2.0
Non è stata la storia in sé a non piacermi, ma lo stile. Personalmente non mi è piaciuto. So che è una tecnica quello di usare i discorsi diretti senza segnalarli con le virgolette, ma è un gusto personale. Inoltre, anche la trama non mi ha dato l'impressione di essere stata sviluppata bene. Non so spiegare, sembra manchi qualcosa a questo romanzo. Non mi ha fatto scattare la scintilla, purtroppo.