Reviews

The Blue Room, by Georges Simenon, Eileen Ellenbogen

iainkelly_writing's review against another edition

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5.0

The way the story unravels over a shifting timescape, heading towards its shocking conclusion with revelations along the way, is a thing of beauty.

marianne_maschine's review against another edition

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dark fast-paced
  • Plot- or character-driven? Character
  • Strong character development? N/A
  • Loveable characters? No
  • Diverse cast of characters? No
  • Flaws of characters a main focus? Yes

3.0

zaraishka's review against another edition

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challenging reflective

2.0

hartereads's review against another edition

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dark mysterious medium-paced
  • Plot- or character-driven? A mix
  • Strong character development? Yes

4.0

dylan_8's review against another edition

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4.0

Destino beffardo

Un romanzo breve e intenso da leggere tutto d’un fiato.
Simenon riesce nell'intento di catapultare il lettore nel mondo del protagonista, trasmettendogli il suo senso di progressiva incredulità, orrore e impotenza nei confronti degli eventi che lo travolgono. Le abituali immagini e pensieri che riaffiorano con ridondanza nella sua mente, sono l’ emblema del suo declino e la prova che le parole sono pietre in grado di cambiare in maniera repentina la propria esistenza.

terrybux's review against another edition

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4.0

Simenon mi darà grandi soddisfazioni, ne sono certa.

geesammy's review against another edition

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challenging mysterious reflective sad tense medium-paced
  • Plot- or character-driven? Character
  • Loveable characters? No
  • Flaws of characters a main focus? Yes

3.75

dariohasread's review against another edition

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3.0

<70/100.
Leído en noviembre de 2021.

obione_tdg's review against another edition

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4.0

Ricorda molto [b:L'avversario|17992458|L'avversario|Emmanuel Carrère|https://i.gr-assets.com/images/S/compressed.photo.goodreads.com/books/1369776117l/17992458._SY75_.jpg|1723375] di [a:Emmanuel Carrère|184425|Emmanuel Carrère|https://images.gr-assets.com/authors/1307566507p2/184425.jpg], una versione forse un po' piu' acerba, che ne condivide i maggiori pregi e difetti. Inizia un po' in sordina, ma poi ci si appassiona alla vicenda, inoltre dura il giusto adattandosi piuttosto bene alla complessita' dell'intreccio (una lunghezza maggiore avrebbe pesantemente pregiudicato la scorrevolezza). Il finale riflette anche molto bene quello che l'autore si aspetta dal lettore. Tra gli aspetti negativi qualche passaggio narrativo un po' poco fluido o poco definito, soprattutto all'inizio, e l'assenza di una storia processuale un po' piu' marcata. Spesso si perde il fatto di trovarsi di fronte a una causa penale, e questo impedisce di analizzare un po' piu' a fondo il comportamento degli attori del processo. E' vero che e' voluto per far rivolgere l'attenzione piu' sul protagonista, ma qualche aspetto processuale in piu' non avrebbe guastato.

sofiadegradabile's review against another edition

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2.0

*spoiler*
'La camera azzurra', romanzo del '63 che fa parte della serie dei 'romanzi duri', narra - attraverso gli interrogatori e i numerosi flashback di Tony - di una tragedia avvenuta in un piccolo borgo francese. Se si legge con attenzione il primo capitolo è già possibile dedurre chi perderà la vita e come andrà a finire il romanzo, ed è per questo che non è da considerare propriamente come un giallo.
Il protagonista, Tony, è una persona apatica che si fa scorrere gli eventi addosso in uno stato di perenne annebbiamento. Se a casa è quasi scontato che reciti una parte, quella del padre che deve portare a casa i soldi, meno scontato è il fatto che persino con l'amante, che considera una donna nuda e sensuale, nulla di più ,Tony pronunci parole tanto per dire, indossando l'ennesima maschera. Non c'è niente nella vita di quest'uomo che lo possa far scrollare dalla sua condizione atrofizzata, nemmeno la vista del cadavere della moglie. L'unica eccezione si trova in quelle poche righe in tribunale quando l'amante afferma che loro due si amano, ma Tony, che non ha mai amato nulla in vita sua, stringe i pugni e i poliziotti sono costretti a portarlo via. Questo personaggio inetto avrebbe funzionato se la penna di Simenon, ripetitiva ed estenuante nel rivangare gli stessi concetti, non lo avesse trasformato in un personaggio così spiacevole e soporifero.
Dunque abbiamo una storia semplice, resa inutilmente più complicata dall'intreccio in cui il lettore comunque non è mai in tensione e un protagonista scialbo con cui è impossibile empatizzare. Per me è insoddisfacente.