hollowbound's review
adventurous
dark
emotional
medium-paced
- Plot- or character-driven? Character
- Strong character development? Yes
- Loveable characters? Yes
- Diverse cast of characters? Yes
- Flaws of characters a main focus? Yes
5.0
God, this was SO good! We finally get to witness the full expanse of Imriel's and Sidonie's feelings for one another. This on top of some espionage, epic battles, and an intimidating villain made for an awesome read. I do wish Astegal had a bit more buildup in previous books so his presence here could have a bit more oomph, but I thought he was scary enough nonetheless.
Spoiler
Also, I was so happy to see Melisande again—I missed her desperately from the previous trilogy!Graphic: Gaslighting, Sexual content, War, and Violence
Moderate: Sexual assault
thelibraryduck's review against another edition
4.0
Ho letto la prima parte del libro nell'edizione italiana "spezzettata", ma dato che "Il bacio e il sortilegio" si interrompe proprio sul più bello non ho resistito ed ho continuato in inglese, con un poco di fatica.
Non sprecherò ulteriori parole sullo spezzettamento della serie da parte della Nord, né sulla traduzione che assume in certi momenti tratti comici (The Wise Ape = L'Ape Saggia; magari è fatto apposta, ma vorrei sapere perché). Preferisco parlare di contenuti, come al solito.
Nel finale della saga del Re Piagnone (thx Erbetta) vedo un'evoluzione decisiva dei protagonisti, e devo dire di averla apprezzata molto. Imriè, sempre più carico di cicatrici e sempre meno incline a umori da sonetto elisabettiano, riesce persino ad esprimere una certa ferocia, e rivela un insospettato (ma non tanto) talento per l'assassinio a sangue freddo. Sidonie continua a starmi sul cazzo, e c'è poco da fare, ma viene debitamente messa in crisi dalla trama, e se resta comunque un'arrogante insopportabile (dal mio punto di vista) esce però un minimo da quella fastidiosa aura da cammeo d'avorio. Per rientrarci allegramente alla fine, ma sono dettagli.
Punto debole: i cattivi. I cattivi di questo libro hanno un difetto terribile: sono SCEMI. Magari adesso penserete che l'arrogante sono io e che detesto Sidonie perché è chiaramente più figa di me, ma scusate: se voi foste un mago oscuro, consentireste alla spia di un vostro rivale di indagare i vostri segreti del mestiere PREVIO AVVISO? Piazzereste poi un bell'indizio alla Prof. Layton per rivelare il nascondiglio della chiave dell'incantesimo? Se voi foste un generale di comprovata esperienza, mettereste a guardia della vostra moglie-ostaggio una tribù di selvaggi chiaramente minorati che anziché catturare gli attentatori li ammazzano sul posto?
In più, con questo romanzo fanno già due volte che la morte del cattivo avviene in silenzio, discrezione e con relativa misericordia. Ho capito, il massimo che si può ottenere da Imriè è un silenzioso sicario, ma cavolo, da uno che si chiama Bodeshmun mi aspettavo un po' meglio come duello finale.
A parte la mancanza di un nemico come Dio vuole dai tempi di Mélisande (che è redenta e s'è ritirata su un'isoletta a fare tranquillo e sporadico BDSM con l'anziano nerd Ptolemy Solon) ho apprezzato molto la serie ed ho subito attaccato, sempre in inglese, la successiva trilogia, che sembra avere background celtico. Speriamo che la Carey continui su questi livelli.
Non sprecherò ulteriori parole sullo spezzettamento della serie da parte della Nord, né sulla traduzione che assume in certi momenti tratti comici (The Wise Ape = L'Ape Saggia; magari è fatto apposta, ma vorrei sapere perché). Preferisco parlare di contenuti, come al solito.
Nel finale della saga del Re Piagnone (thx Erbetta) vedo un'evoluzione decisiva dei protagonisti, e devo dire di averla apprezzata molto. Imriè, sempre più carico di cicatrici e sempre meno incline a umori da sonetto elisabettiano, riesce persino ad esprimere una certa ferocia, e rivela un insospettato (ma non tanto) talento per l'assassinio a sangue freddo. Sidonie continua a starmi sul cazzo, e c'è poco da fare, ma viene debitamente messa in crisi dalla trama, e se resta comunque un'arrogante insopportabile (dal mio punto di vista) esce però un minimo da quella fastidiosa aura da cammeo d'avorio. Per rientrarci allegramente alla fine, ma sono dettagli.
Punto debole: i cattivi. I cattivi di questo libro hanno un difetto terribile: sono SCEMI. Magari adesso penserete che l'arrogante sono io e che detesto Sidonie perché è chiaramente più figa di me, ma scusate: se voi foste un mago oscuro, consentireste alla spia di un vostro rivale di indagare i vostri segreti del mestiere PREVIO AVVISO? Piazzereste poi un bell'indizio alla Prof. Layton per rivelare il nascondiglio della chiave dell'incantesimo? Se voi foste un generale di comprovata esperienza, mettereste a guardia della vostra moglie-ostaggio una tribù di selvaggi chiaramente minorati che anziché catturare gli attentatori li ammazzano sul posto?
In più, con questo romanzo fanno già due volte che la morte del cattivo avviene in silenzio, discrezione e con relativa misericordia. Ho capito, il massimo che si può ottenere da Imriè è un silenzioso sicario, ma cavolo, da uno che si chiama Bodeshmun mi aspettavo un po' meglio come duello finale.
A parte la mancanza di un nemico come Dio vuole dai tempi di Mélisande (che è redenta e s'è ritirata su un'isoletta a fare tranquillo e sporadico BDSM con l'anziano nerd Ptolemy Solon) ho apprezzato molto la serie ed ho subito attaccato, sempre in inglese, la successiva trilogia, che sembra avere background celtico. Speriamo che la Carey continui su questi livelli.
ashtardeza's review
3.0
It was OK... not bad, not great, just OK.
This book was a lot more predictable than I am used to from Jacqueline Carey, and a lot less subtle... still, it was nowhere near as terrible as some reviews here make it sound.
Mostly worth reading because it concludes the Imriel books, but nothing special on its own.
This book was a lot more predictable than I am used to from Jacqueline Carey, and a lot less subtle... still, it was nowhere near as terrible as some reviews here make it sound.
Mostly worth reading because it concludes the Imriel books, but nothing special on its own.
akemichan's review against another edition
4.0
Oh, no, ancora!
Ma stavolta con un senso.
Credo che questo sia il miglior libro della saga, al netto di una parte finale un po' lenta e di una particolare scelta di trama un po' trash.
Probabilmente è perché non abbiamo bisogno di introduzioni come nel primo libro, né di fare copia incolla come nel secondo, e perché la trama portata avanti da questo libro vede una Phedré molto più attiva e, soprattutto, il cui dono di Anguisette finalmente assume un senso fondamentale per la trama, una cosa che avrebbe potuto fare solo ed esclusivamente lei.
Anche quel particolare punto di trama, che nei libri precedenti succedeva ma avrebbe potuto succedere a chiunque, qui diventa fondamentale che succeda a lei.
Ci siamo tolti i problemi tra Phedre e Joscelin, li ritroviamo invece più affiatati che mai a gestire una situazione che nessuno di loro due aveva previsto, una situazione che si rivela corretta per quello che è la loro storia e il loro finale. E riusciamo ad avere anche una nuova visione di Melisande, che la rende ancora più simpatetica.
Il finale è indubbiamente positivo e felice. E, per una volta, va anche bene così.
Ma stavolta con un senso.
Credo che questo sia il miglior libro della saga, al netto di una parte finale un po' lenta e di una particolare scelta di trama un po' trash.
Probabilmente è perché non abbiamo bisogno di introduzioni come nel primo libro, né di fare copia incolla come nel secondo, e perché la trama portata avanti da questo libro vede una Phedré molto più attiva e, soprattutto, il cui dono di Anguisette finalmente assume un senso fondamentale per la trama, una cosa che avrebbe potuto fare solo ed esclusivamente lei.
Anche quel particolare punto di trama, che nei libri precedenti succedeva ma avrebbe potuto succedere a chiunque, qui diventa fondamentale che succeda a lei.
Ci siamo tolti i problemi tra Phedre e Joscelin, li ritroviamo invece più affiatati che mai a gestire una situazione che nessuno di loro due aveva previsto, una situazione che si rivela corretta per quello che è la loro storia e il loro finale. E riusciamo ad avere anche una nuova visione di Melisande, che la rende ancora più simpatetica.
Il finale è indubbiamente positivo e felice. E, per una volta, va anche bene così.
knatreads501's review against another edition
adventurous
challenging
dark
mysterious
slow-paced
- Plot- or character-driven? Plot
- Strong character development? No
- Loveable characters? It's complicated
- Diverse cast of characters? Yes
- Flaws of characters a main focus? No
4.25
leslielikesthings's review
5.0
While Kushiel's Justice was very much a middle trilogy novel (lots of filler and necessary character development), this one was a completely satisfying and exciting finale. I had a very hard time putting it down - it's been awhile since I got this swept up in an epic adventure story.
perditorian's review
adventurous
hopeful
medium-paced
- Plot- or character-driven? A mix
- Strong character development? Yes
- Loveable characters? Yes
- Diverse cast of characters? It's complicated
- Flaws of characters a main focus? No
4.0
Moderate: Rape
jj7twin's review
5.0
I think the first time I read this I blocked out everything that happened. This re-read was like reading it all for the first time ever. I do remember him going to see his mother because it was the only way they could be together. Almost everything else, blank slate. Granted I re-read Phedre's trilogy the most and his first book but with lots of skipping. Still a great ending to this saga. I know there are three more books but this rounds out the story we know with characters we've been through a great deal with.